Per gli Stati Uniti si avvicina sempre di più la data del 17 ottobre, giorno in cui, se non verrà alzato il livello del tetto del debito americano, l’America potrebbe correre il rischio di soccombere sotto le conseguenze di un catastrofico default. Così, in questi giorni anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha invitato con toni severi i repubblicani ad accrescere il tetto del debito, in modo tale da risparmiare spiacevoli conseguenze a tutto il paese.
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Nel frattempo, intanto, continua in America il regime ridotto imposto dalla shutdown, che ha bloccato, se non paralizzato molti servizi che prima costituivano quelli erogati dalla macchina federale americana. Già la prosecuzione sul regime dello shutdown sta mettendo a dura prova l’economia degli Stati Uniti, ma il mancato rialzo del tetto del debito potrebbe provocare in America conseguenze ancora più catastrofiche.
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Se non verrà alzato il tetto del debito, infatti, secondo Obama, per la prima volta in 225 gli Stati Uniti potrebbero finire in default, una mossa del tutto folle considerando le enormi catastrofi economiche che potrebbero da questa generarsi. Per questo motivo Obama si è detto favorevole all’apertura di negoziati con l’opposizione che siano funzionali ad uno sblocco della situazione.
La posizione del presidente degli Stati Uniti, quindi è quella di colui che apre alla possibilità dell’emissione di nuovo debito da parte dello Stato al fine di pagare i propri creditori e finanziare tutte le altre attività statali.