I dati sul lavoro Usa, spingono Wall Street

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  Il market mover della giornata odierna è sicuramente da attribuire ai dati sull’occupazione.I nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli in Usa a febbraio sono saliti di 175 mila unità, contro le 150 mila attese. Il tasso di disoccupazione è salito al 6,7% (dal 6,6% di gennaio). Sono stati rivisti al rialzo i dati di dicembre (a +84 mila unità da +75 mila) e quelli di gennaio (a +129 mila da +113 mila). Il numero dei disoccupati di lungo periodo (senza lavoro da almeno 27 settimane) è salito di 203 mila unità, arrivando a quota 3,8 milioni di persone (circa il 37% dei disoccupati totali).

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I contributi positivi al dato sono arrivati dal settore dei servizi alle imprese (+79 mila unità) e da quello alimentare (+21 mila unità). Bene anche il settore delle costruzioni (+15 mila), nonostante le condizioni meteo avverse. Male, invece, il settore informatico (-16 mila unità). La media delle ore di lavoro per settimana è sceso a 34,2, spiega Vincenzo Longo di Ig. È il dato più basso degli ultimi due anni, probabilmente a causa delle condizioni meteo avverse. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro rimasto stabile al 63%.

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Sono state figure decisamente migliori delle attese quelle di febbraio, soprattutto se consideriamo che le condizioni meteo hanno avuto un qualche impatto sull’economia. È positiva anche la timida revisione al rialzo delle cifre degli ultimi due mesi. Nel complesso, l’idea che si stanno facendo in questo momento gli investitori è che con l’arrivo della primavera il mercato del lavoro tornerà ad accelerare sopra le 200 mila unità. A questo punto, le probabilità di proseguire con il tapering al ritmo di 10 miliardi di dollari diventano quasi certezze.

Il mercato azionario sembra apprezzare i dati. Il cfd sull’S&P500 si è portato ai nuovi massimi storici arrivando a lambire quota 1.900 punti. I dati hanno riportato gli acquisti sul biglietto verde, con il cross Eur/Usd che è sceso nuovamente sotto 1,39. Forti vendite anche sull’oro, con il metallo prezioso che è tornato a mettere pressione ai minimi da inizio mese a quota 1.331 dollari/oncia.

 

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