Effetti Referendum Grecia: calo contenuto a Wall Street

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La Grecia, la possibilità di Grexit, la situazione attuale alla vigilia della ripresa delle trattative con l’Eurogruppo, tiene banco incessantemente sui principali mercati e listini azionari di tutto il Globo. Da Shangai a New York non si aspetta altro e il tracollo delle Borse.

Fortunatamente, negli States la situazione è meno grave del previsto. Wall Street ha infatti contenuto i ribassi, in particolare dopo che il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, ha fornito la sua disponibilità nei confronti di Atene per aiutare Tsipras e i greci. Di conseguenza, l’indice Dow Jones a poco dalla chiusura era in calo circa dello 0,3%, l’S&P 500 dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,4%.

Sulla borsa di New York è prevalsa l’idea, anche di fronte alle dimissioni di Varoufakis, che sia ancora possibile raggiungere un accordo tra Atene e istituzioni europee. Sul fronte macro americano un segnale poco favorevole è giunto però dall’indice Pmi servizi di giugno che si è rivelato il peggiore degli ultimi cinque mesi.

Secondo alcuni analisti l’incertezza sul destino della Grecia starebbe complicando il piano della Fed di alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006, anche in considerazione dei dati non eccezionali sul mercato del lavoro della scorsa settimana, che suggerirebbero alla banca centrale americana di mantenere per ora un atteggiamento attendista.

Sul valutario il cambio euro/dollaro rimasto al di sopra di 1,1. In forte contrazione invece i prezzi del petrolio, su cui incide anche l’instabilità dei mercati cinesi: il Brent ha ceduto il 4,2% a 57,79 dollari al barile e il Wti ben il 7,7% a 52,53 dollari, tornando sui livelli di metà aprile.

 

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