Gestione premio casalinghe, ma è già allarme?

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Le casalinghe o comunque chi si occupa in via esclusiva dei lavori di casa, fa fatica a capire che la polizza casalinghe è obbligatoria. Spieghiamo quindi come funziona la gestione del premio della polizza casalinghe facendo riferimento alle informazioni dell’INAIL. 

L’INAIL ha lanciato il suo allarme spiegando che le polizze per casalinghe sono in calo da anni e anche se ci si aspetta una platea di 5-6 milioni di assicurati, nel 2014 sono state sottoscritte soltanto 1,2 milioni di polizze. Di queste 12.500 sono firmate da uomini. Il versamento è esiguo, si parla di 12,91 euro all’anno ma i consumatori ritengono di non avere abbastanza vantaggi a mettersi al sicuro dagli incidenti domestici.

INAIL lancia l’allarme sulle polizze per casalinghe

Ma come funziona la gestione del premio casalinghe? È tutto riportato sul sito INAIL che dopo il riferimento di legge (l. 493/1999) dice che si devono assicurare contro gli infortuni in ambito domestico coloro che:

  • hanno un’età compresa tra 18 e 65 anni,
  • svolgono il lavoro per la cura dei componenti della famiglia e della casa,
  • non sono legati da vincoli di subordinazione
  • prestano lavoro domestico in modo abituale ed esclusivo.

Per ambito domestico s’intendono sia l’abitazione che le relative pertinenze dove risiede il nucleo familiare e se l’abitazione è inserita in un condominio, si considerano ambito domestico ance le parti comuni, androne, scale terrazzi, etc. Sono considerati luoghi in cui la polizza è attiva anche le residenze estive sul territorio italiano. Non è tutelato l’incidente in itinere. In base a tutti questi elementi sono individuati gli obbligati alla polizza:

  • gli studenti anche se studiano e dimorano in una località diversa dalla città di residenza e che si occupano anche dell’ambiente in cui abitano
  • tutti coloro che, avendo già compiuto i 18 anni, lavorano esclusivamente in casa per la cura dei componenti della famiglia (ad esempio ragazzi e ragazze in attesa di prima occupazione)
  • i titolari di pensione che non hanno superato i 65 anni
  • i lavoratori in mobilità
  • i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia e non hanno altra occupazione
  • i lavoratori in cassa integrazione guadagni
  • i soggetti che svolgono un’attività lavorativa che non copre l’intero anno (lavoratori stagionali, lavoratori temporanei, lavoratori a tempo determinato).

E gli esclusi

  • minori di 18 anni o chi ha superato i 65 anni
  • i lavoratori socialmente utili (Lsu)
  • i titolari di una borsa lavoro
  • gli iscritti a un corso di formazione e/o a un tirocinio
  • i lavoratori part time
  • i religiosi

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