Il 2013 sarà un anno nero per gli statali

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 Saranno i dipendenti pubblici a sentire la crisi economica e le manovre per il salvataggio dell’Italia. Il 2013 sarà infatti caratterizzato dal taglio di circa seimila dipendenti – 3.100 nei ministeri, 58 dirigenti di prima e seconda fascia e 140 impiegati negli enti di ricerca – e di quello delle buste paga, per le quali si prevede una perdita di circa 6000 mila euro in quattro anni.

Alla somma di questi, poi, vanno aggiunti altri 900 ‘tagliati’ che sono il risultato della legge 148 del 2011 che prevede la diminuzione dell’organico dell’Inail del 10%. Di questi 900 per ora sono effettivi solo 259, per i quali è stata predisposta la mobilità.

Ma le stime del totale effettivo delle persone che si ritroveranno senza lavoro o in cassa integrazione sono contrastanti. Per l’Inps, coloro che con l’anno nuovo si troveranno senza lavoro sono soltanto 2000, per i quali sarebbe già stata predisposta la sistemazione, tra pensionamenti, pre- pensionamenti e trasferimenti per circa l’80% del totale e solo il 20% saranno messi in mobilità.

Per quanto riguarda la perdita di potere d’acquisto delle buste paga delle PA, l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ha stimato che la perdita è stata dello 0,2% rispetto al 2010, che si tradurranno in circa 240 lordi euro nel potere di acquisto entro la fine del 2014.

 

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