Il piano governativo per i giovani

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 “L’Expo del 2015 è un’opportunità che va ben oltre Milano e la Lombardia. Ma non va interpretata come una bolla, altrimenti l’effetto sarà quello visto a Londra con le Olimpiadi: un trimestre di grande successo e poi è finita lì”.

Sono parole del ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che ha in programma la sperimentazione di nuovi strumenti per fornire maggiore flessibilità al mercato del lavoro.

E a chi gli chiede quale tipologia di flessibilità vuole sperimentare, Giovannini risponde: “Stiamo ragionando e ci stiamo confrontando. Ad esempio, consideriamo il contratto a termine e l’apprendistato, che permette una serie di flessibilità ma in una prospettiva di assunzione. È chiaro che se l’Expo sarà una bolla le aziende guarderanno tutte al contatto a termine. Se invece costruiamo un progetto che si appoggia nel tempo sui punti di forza dell’Italia, come il turismo, la cultura e l’agroalimentare, allora dobbiamo incentivare l’apprendistato”.

Flessibilità“, soprattutto di questi tempi, è una parola da prendere con le pinze. Per questo Giovannini vuole che il messaggio che passa sia “chiaro”. Il più possibile.

Giovannini ha poi detto la sua sull’argomento – pensioni. Se ne parlerà dopo l’estate: “Tuttavia non si vede perché nel momento in cui si chiedono sacrifici a tutti qualcuno debba essere escluso. Una misura del genere non porterebbe molti soldi ma sarebbe un’operazione di giustizia sociale. E il governo deve fare quello che ritiene giusto, equo. Anche se non risolve tutti i problemi economici”.

 

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