Appare oggettivo l’aumento del prezzo del gasolio, senza contare che quello della benzina continuerà a farlo a stretto giro. Il prezzo del gasolio è aumentato a causa della rimodulazione delle accise, entrata in vigore il 14 maggio. Questa modifica ha comportato un incremento di 1,83 centesimi al litro sul gasolio e un taglio di pari importo sulla benzina. Tuttavia, il rincaro del gasolio potrebbe non essere ancora terminato.

Secondo l’Unem (Unione Nazionale Energie e Mobilità), dall’inizio di maggio le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati (benzina e gasolio) sono aumentate di oltre tre centesimi al litro. Mentre questi aumenti non sono stati ancora completamente trasferiti sui prezzi al dettaglio del diesel. Tra il 15 e il 19 maggio, il prezzo alla pompa della benzina è sceso di circa mezzo centesimo, mentre il gasolio è aumentato di 1,3 centesimi.
In pratica, il calo dell’accisa sulla benzina è stato quasi interamente compensato dall’aumento delle quotazioni internazionali. Al contrario, l’aumento dell’accisa sul gasolio, sommato all’aumento delle quotazioni, non è stato ancora del tutto recepito sul prezzo finale del diesel.
Le Preoccupazioni dell’Unione Nazionale Consumatori per il prezzo del gasolio che aumenta
L’Unione Nazionale Consumatori ha espresso forte preoccupazione per i prezzi del carburante. L’associazione sosteneva che la rimodulazione delle accise avrebbe dovuto essere una “partita di giro” per i consumatori, mantenendo i costi invariati a parità di litri consumati. Tuttavia, il presidente Massimiliano Dona ha dichiarato che “il gasolio, infatti, è salito ma la benzina non è praticamente scesa, rimanendo al palo”.
I dati, basati sulle medie regionali calcolate quotidianamente dal Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), supportano queste affermazioni. In autostrada, la benzina self-service ha registrato una “riduzione impalpabile e ridicola” di 0,1 centesimi, mentre il gasolio è aumentato di 1,5 centesimi al litro, ovvero 15 volte di più. A livello regionale, la benzina è diminuita di appena 0,4 centesimi, mentre il gasolio è aumentato di 1,3 centesimi al litro, oltre 3 volte in più rispetto alla benzina (un incremento del 225%).
Dona ha aggiunto che, nonostante le speranze iniziali che il ritardo nell’aggiustamento dei prezzi fosse dovuto al decreto inaspettato, il divario tra i prezzi di gasolio e benzina è rimasto invariato.
Variazione del prezzo del gasolio per regione
L’Unione Nazionale Consumatori (Unc) evidenzia un forte divario nei prezzi dei carburanti tra le regioni italiane. Le peggiori, per differenza tra variazioni di gasolio e benzina, sono Calabria (1,4 cent/litro), Sardegna (1,2 cent/litro) ed Emilia-Romagna/Lombardia (1,1 cent/litro).
Per la sola benzina, Campania, Molise, Sicilia e la rete autostradale hanno visto solo 0,1 cent di riduzione. I maggiori rincari per il gasolio si sono registrati in Calabria (1,7 cent/litro), seguita da Lombardia e Liguria (1,6 cent), e poi da rete autostradale, Emilia-Romagna, Puglia e Sardegna (1,5 cent). Occhio dunque al prezzo del gasolio nei prossimi mesi.