Sono numerose le complicazioni nell’iter per la dismissione del patrimonio immobiliare degli Enti Previdenziali Pubblici. Un iter che si trascina da quasi vent’anni e che sembra non avere fine. L’ultimo atto, quello che sarebbe dovuto essere soddisfacente, รจ stato invece nocivo per l’intero sistema e ha penalizzato di fatto l’Inps che ha scelto di contravvenire alle indicazioni fornite da Governo e Parlamento. Le ultime normative avevano messo dei limiti alla determinazione dellโInps di creare un proprio โFondo immobiliare chiuso di tipo privatoโ.ย Tuttavia non hanno assolutamente evidenziato lo stop totale delle attivitร di dismissione da parte dellโInps la quale avrebbe dovuto continuare la vendita agli inquilini come previsto dalla legge.
Di contro, l’ente ha reso nota la situazione di stallo, rinviando a data da destinarsi la continuazione delle vendite.
Lo scorso 30 maggio 2013, mediante la pubblicazione sulla G.U. n. 125 del decreto del Mef datato 19 marzo 2013, รจ stata istituita la societร per azioni InvImIt SGR S.p.a. alla quale spetta il compito della gestione dei Fondi immobiliari.
Lo scorso 9 dicembre, poi, la Camera dei deputati ha approvato, a larga maggioranza, la mozione 1-00011 che impegna il Governo ad assumere iniziative, nel piรน minor tempo possibile, al fine di chiarire ilโquadro normativo che disciplina il processo di alienazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici, precisando nello specifico che, in ogni caso, al processo di alienazione si applica la disciplina della legge 410 del 2001, con riferimento al regime delle tutele degli inquilini, alโprezzo e alle garanzie, contemperando le esigenze di redditivitร per la finanza pubblica dei processi di alienazione con quelle sociali e, tra lโaltro, ad intervenire, anche attraverso precise disposizioni legali, cosรฌ da risolvere lโannosa vicenda del contenzioso giudiziario dei cosiddetti immobili di pregio.
La Legge di Stabilitร 27 dicembre 2013, n. 147 al comma 391, ha anche statuito che entro 60 giorni dalla sua data di entrata in vigore, il Governo doveva definire, sentita la societร InvImIt e le commissioni parlamentari competenti, un iter straordinario di cessioni di immobili pubblici in maniera tale da concedere introiti per il periodo 2014-2016 non inferiori a 500 milioni di euro annui.
Il nuovo articolo 33-ter del D.L. n. 98 del 2011 statuisce che i fondi immobiliari gestiti dalla InvImIt SGR, destinati alla valorizzazione e alla dismissione degli immobili pubblici, agiscono sul mercato in regime di libera concorrenza.
Occorre fare un passo indietro. Nel 2009, al fine di riconquistare la proprietร del loro originario patrimonio immobiliare restato invenduto, gli enti hanno versato alla SCIP Srl un prezzo che รจ stato determinato dallโAgenzia del Territorio tenendo in considerazione le valutazioni effettuate per ogni singolo immobile e che sono state realizzate per appostare tali cespiti nei loro attivi patrimoniali, anche dopo l’anno in questione.
Tutte le unitร immobiliari dellโInps, come noto nel Rapporto depositato il 06.11.2013 alla Camera dei deputati nel corso dellโaudizione del direttore generale Mauro Nori, sono 25.440 per un valore di quasi 2,4 miliardi di Euro e risultano cosรฌ composte:
- ex INPDAP 15.100 unitร immobiliari per un valore di 890 milioni
- ex INPDAI 9.500 unitร per 1.330 milioni
- INPS 750 unitร per 170 milioni
- ex IPOST 90 unitร per 22 milioni.
Di tutte le unitร immobiliari, il 40% sono residenziali e, di queste,il 20% paiono libere, il 75% sono occupate da inquilini con contratti scaduti o โinoptate e il 5% sono occupate da โsenza titoloโ.
La gestione ordinaria del patrimonio da reddito dellโINPS, affidata di proroga in proroga sempre alle stesse societร tra le quali la IGEI S.p.a. in liquidazione dal 1996 e di proprietร dello stesso Inps per il 51%, negli anni dal 2008 al 2013, ha messo a registro ingenti perdite per complessivi 655 milioni di euro.