Electolux, nulla di fatto

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 I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm “rigettano completamente” il piano di tagli avanzato da Electrolux per mantenere la produzione in Italia. E’ la il risultato al termine del coordinamento sindacale unitario su Electrolux tenutosi a Mestre. “Abbiamo bisogno del tavolo ministeriale per cominciare a discutere – ha affermato Maurizio Geron, della Fim Cisl – ma tutti, Regioni e Governo, devono mettere qualcosa. Non possono essere solo i lavoratori, che hanno già dato fin troppo”. “Il dialogo con l’Electrolux è aperto e speriamo di fare passi avanti che consentano, da un lato, il rilancio dell’operatività dell’azienda nel nostro Paese, dall’altro, la salvaguardia dei posti di lavoro”, ha replicato il Ministro del Lavoro, Giovannini.

Il caso Electrolux, le possibili soluzioni

I sindacati, ha spiegato Geron, vogliono comprendere cosa sono disposte a mettere effettivamente, le Regioni dove si trovano le fabbriche di Electrolux, e qual’è il contributo del Governo. “Per questo – ha aggiunto – abbiamo bisogno del tavolo ministeriale, convocato per il 17 al Mise, per cominciare a discutere. La cosa certa è che non siamo disposti ad accettare tagli occupazionali o del salario. questa è la nostra pregiudiziale”.

Sempre più numerose le imprese italiane costrette alla chiusura

Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, ha detto :”Noi non abbiamo rifiutato il piano,non si capisce che piano hanno: se partono da condizioni impresentabili è chiaro che c’è qualche difficoltà”, aggiungendo che “su Electrolux ci hanno pensato media a gonfiare oltre misura la vicenda”.

È entrata nel dibattito sulla vertenza Electrolux anche la Commissione europea preoccupata per i possibili esuberi in Italia, ma precisando che le imprese sono libere di spostare la produzione dove ritengono sia più vantaggioso.

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