In Cina la crescita rallenta

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 L’espansione della Cina è moderata al ritmo più debole in sei trimestri e si confronta con le costruzione in grande attività che portano al rischio del credito e a un rallentamento della crescita più profondo.

Il Prodotto interno lordo (Pil) è aumentato del 7,4 per cento nel periodo che va da gennaio a marzo rispetto all’anno precedente, come ha mostrato l’ufficio statistiche di Pechino. Un rallentamento più profondo avrebbe messo pressione ai leader per stimolare o limitare il ritmo dei cambiamenti destinati a dare alle forze di mercato un ruolo maggiore nella seconda più grande economia del mondo.

 

La Cina prepara strategie aggressive per rilanciare la crescita

 

Il mercato immobiliare è probabilmente il rischio più grande di quest’anno, perché questa non è una tendenza che il governo può controllare completamente con le sue politiche.

La crescita ha rallentato dal 7,7 per cento del quarto trimestre. L’economia è cresciuta a un tasso destagionalizzato dell’1,4 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, con una stima mediana dell’1,5 per cento degli economisti e rivista all’1,7 per cento nel periodo che va da ottobre a dicembre.

Gli analisti di Citigroup, Mizuho Securities Asia e Australia & New Zealand Banking Group hanno messo in dubbio l’esattezza del dato di crescita del 7,4 per cento. Gli economisti di Mizuho Asia a Hong Kong hanno affermato che il dato è difficile da conciliare con il deterioramento dell’attività economica nel mese di marzo. Da Anz a Hong Kong hanno affermato in una nota che la crescita della produzione industriale del mese scorso suggerisce che la reale crescita economica della Cina potrebbe essere dal 7 per cento al 7,2 per cento.

Gli indicatori di occupazione e reddito hanno registrato una crescita nel trimestre. La Cina ha creato 3.440.000 nuovi posti di lavoro urbani nel periodo, 40.000 in più dello scorso anno. Il reddito disponibile pro capite è aumentato del 7,2 per cento in termini reali rispetto all’anno precedente.

Il valore delle proprietà in vendita nel primo trimestre è sceso del 5,2 per cento rispetto all’anno precedente e la nuova costruzione di immobili è scesa del 25,2 per cento.

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