Investimenti e credito, quali cambiamenti ci saranno in autunno

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 Le nuove dichiarazioni rilasciate dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, in occasione dell’incontro svoltosi a  Jackson Hole a cui erano presenti gli altri grandi governatori di banche centrali, dove ha nuovamente ribadito che sarà fatto tutto il possibile per contrastare la deflazione, hanno fatto sì che gli esperti si convincessero a ritenere che è pronto un nuovo piano di acquisto diretto di titoli sui mercati finanziari per allontanare lo spettro della deflazione.

E, come bene prevedibile, le parole di Mario Draghi non sono state accolte con indifferenza dai mercati: ed ecco che i rendimenti decennali di molti Paesi hanno avuto un calo su livelli fino ad oggi mai visto prima, con i Btp che hanno addirittura toccato un minimo intraday al 2,44%; i tassi dei rispettivi Bonos spagnoli (2,26%) sono risultati in discesa; i titoli portoghesi (3,02%) so andati ai minimi; ed è volata Piazza Affari, dove l’Ftse Mib è salito del 2,3%. Bene, in conclusione, Borse e azioni, ma non solo.

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Anche per quel che riguarda i mutui ed i prestiti ci dovrebbe essere più denaro a disposizione così da essere elargito a chi ne fa richiesta: già con le nuove misure fissate dalla Bce nello scorso mese di giugno, era stata iniettata una nuova liquidità alle banche con il fine specifico di concedere maggiori crediti sia a imprese che a  famiglie che avrebbero richiesto mutui, condizione, questa, appunto, dell’erogazione del credito, indispensabile per avere denaro dalla Bce. E quasi certamente sarà questa misura insieme alle possibili innovazioni in arrivo a aiutare la ripartenza economica dell’Italia.

 

 

 

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