La crisi dei finanziamenti universitari italiani

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 Una recente indagine effettuata dal Public Funding Observatory della European University Association ha diffuso delle interessanti statistiche sugli investimenti pubblici effettuati nel corso degli ultimi anni in Italia e in Europa nel campo dell’ università e della ricerca.

Dai dati pubblicati è quindi risultato chiaro che il mondo universitario italiano ha vissuto negli ultimi tempi una profonda crisi degli investimenti, che non hanno potuto non generare conseguenze negative anche sul mercato del lavoro e sull’ occupazione dei giovani italiani.

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Tra il 2008 e il 2012, infatti, lo Stato italiano ha destinato ad università e ricerca solo lo 0,42% del proprio Prodotto Interno Lordo, una cifra ben al di sotto delle medie europee che si situano al di sopra dello 0,90%, senza parlare della Svezia, le cui percentuali salgono all’ 1,5%.

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L’ Italia, infatti, nel corso del 2008 ha investito nell’ università una cifra pari a poco più di 7 miliardi e mezzo di euro, mentre nel 2012 i finanziamenti per il settore sono stati ridotti a 6,6 miliardi, con una flessione del 14%. Nel 2013, infine, l’ ammontare dei finanziamenti è stato ulteriormente tagliato a 6 miliardi e mezzo di euro.

Se si pensa che nello stesso periodo di tempo i tedeschi, per rispondere alla crisi e alla disoccupazione hanno accresciuto i fondi per l’ università del 20%, si ha un quadro più ampio della gravità della situazione italiana.

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