La crisi francese e le altre fratture europee

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 La Francia sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno nel senso che i problemi finanziari di paese sono aggravati dalla perdita di competitività tale che non esiste più il contraltare all’ascesa della Germania, prima affidato a Italia, Francia e Gran Bretagna.

Per gli USA la prossima crisi è quella francese

Mario Draghi, da presidente della BCE, ha deciso di acquistare in maniera illimitata i bond dei paesi che sono in crisi ma questa mossa non va a sanare i problemi più importanti dell’Eurozona, quali la situazione post elettorale di Grecia, Spagna e Italia e l’accordo mancato delle banche a Cipro.

Uno sguardo più ampio sulla recessione

Un altro autorevole parere sulla situazione economica europea è quello fornito dal ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble (CDU) che ha chiarito le intenzioni della Germania: tenere nell’euro Cipro ed esaminare al tempo stesso tutte le proposte. La paura in tal senso è che come è successo all’isola, succeda poi ad altri paesi periferici. Secondo il ministro tedesco, tutti i paesi della zona euro sono intenzionati a tendere la mano a Cipro ma questo “movimento” deve essere fatto nel rispetto delle regole.

In questo momento, infatti, la tentazione per i paesi dell’Eurozona è forte: usare la soluzione più semplice ma facendo più debiti. Invece è sufficiente realizzare riforme strutturali, intervenire sul mercato del lavoro e mantenere elevata la concorrenzialità.

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