La questione del lavoro dei giovani in Italia tra poche opportunità e formazione carente

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 In Italia la disoccupazione giovanile è un’emergenza con dati record stabiliti in questi ultimi mesi. Quasi un giovane su due tra i 16 e i 25 anni è disoccupato. La questione sembra peggiorare e una soluzione che possa abbassare questi dati ancora non è stata trovata.

Nel nostro Paese per i giovani e il lavoro ci sono diverse agevolazioni alcune delle quali non sono conosciute. La politica del lavoro è stata però negli ultimi anni troppo complicata con leggi e misure complesse che non hanno mostrato una direzione più precisa. Sarebbe meglio realizzare poche misure che durino nel tempo e chi siano più comprensibili.

 

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Un aspetto importante è mettere in contatto i giovani con le imprese per un percorso di conoscenza reciproca che porti alla stima e all’assunzione. Per le aziende l’assunzione di un lavoratore giovane è un rischio e in questo senso i tirocini e gli stage e i contratti di apprendistato sono strumenti realizzati per mettere in contatto giovani e aziende che se funzionano bene possono portare all’assunzione, ma che in vari casi sono stati alla base di un abuso che ha permesso di avere lavoratori sempre nuovi senza costi elevati.

In Italia entro marzo si potrebbe approvare la garanzia giovani anche se c’è il problema dei rapporti tra lo Stato e le regioni. La garanzia giovani per gli under 25 comprende tirocinio e stage, apprendistato,  work experience e servizio civile.

Una particolarità dell’Italia è lo sviluppo del mezzogiorno, che secondo molti economisti è fondamentale per la ripresa economica del Paese. I giovani sono più informati, hanno studiato, viaggiano e conoscono internet. Sono quindi una ricchezza per le imprese in particolare in Italia, dove ci sono soprattutto piccole e medie aziende. Le aziende hanno paura di assumere anche per le tasse eccessive sul lavoro, ma  puntare si giovani potrebbe essere un investimento.

In Italia c’è una discrepanza tra le richieste delle aziende e le competenze dei giovani. Un rapporto che è particolarmente sbilanciato al sud e che è distante in tutta Italia. C’è quindi un problema di formazione e di qualificazione professionale delle persone, una sorta di spread con la Germania dove questa differenza e più bassa e dove quindi l’incontro tra le aziende e i giovani è più facile.

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