La Tasi potrebbe arrivare a 326 euro a famiglia

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 Secondo i dati che emergono da un rapporto dell’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori e di Adusbef, il previsto arrivo sulla prima casa della TASI, la tassa sui servizi indivisibili dei Comuni, potrebbe comportare in media, per ogni famiglia italiana, un onere economico che, senza considerare le detrazioni, varierà da un minimo di 247, nel caso di un’ aliquota al 2,5 per mille, ad un massimo di 326 euro nel caso l’aliquota fosse stabilita al 3,3 per mille.

 

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Tra pochi giorni, inoltre, i proprietari saranno chiamati a pagare anche la cosiddetta Mini-Imu, ossia il residuo della addizionale sull’Imu della prima casa, per un ulteriore importo che si aggira sui  41 euro in media.

 

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Una somma di esborsi che risulterà pesante per molte fasce di contribuenti, a meno che, come richiedono Federconsumatori e Adusbef , i Comuni non provvedano a definire le detrazioni ”con chiarezza ed urgenza, ed in misura adeguata”, in base a criteri rigidi che salvaguardino famiglie e proprietari di prima casa a reddito fisso.

I due organismi di difesa dei consumatori ritengono inoltre che nelle grandi città l’esborso della Tasi (particolarmente quella riferita alle seconde case) risulterà ancora più oneroso rispetto a quella che è la media nazionale.

Se l’aliquota si attesta al 2,5 per mille la TASI costerà 307 euro a Firenze, 334 euro a Milano, 371 a Roma, 386 a Torino. Se invece l’aliquota sarà portata al 3,3 per mille l’esborso salirà conseguentemente: 331 euro a Napoli, 405 a Firenze, 441 a Milano, 489 a Roma ,509 a Torino. Sempre al netto delle detrazioni non ancora definite.

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