Lavoro, previsioni positive dell’Istat

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Nell’incremento della disoccupazione tra il primo e il secondo trimestre del 2015, l’Istat intravede segnali positivi circa una fiducia che anticipa la ripresa.

A trasferire il peso della bilancia sono infatti gli inattivi (coloro i quali né hanno né cercano un lavoro) calati dell’1,1% sotto quota 14 milioni. Dimuiscono anche gli scoraggiati (-114 mila in un anno), soprattutto nel Mezzogiorno e tra i giovani di 15-34 anni. Di contro, aumentano gli inattivi per motivi di studio (+77 mila unità).

Nello specifico è l’agricoltura del Mezzogiorno a far registrare il maggior tasso di crescita nelle assunzioni nel 2015, con un aumento record dell’11 per cento dei lavoratori dipendenti che sale addirittura al 31 per cento se si considerano le sole donne. Nel secondo trimestre del 2015 si è quindi registrato un “miglioramento degli andamenti del mercato del lavoro”, con un aumento sia “dell’input di lavoro impiegato sia dell’occupazione e, in misura modesta, nella prima parte dell’anno è tornata a crescere anche la produttività”. In particolare la produttività oraria a livello congiunturale è risultata sopra lo zero, anche se per un solo decimo (+0,1%).

Tra i segnali positivi l’Istituto di Statistica rileva che “l’incremento tendenziale delle retribuzioni di fatto è risultato ampiamente superiore all’inflazione: prosegue dunque il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni al lordo delle imposte”. D’altra parte nel secondo trimestre del 2015 le retribuzioni lorde per unità di lavoro sono risultate di 1,3 punti percentuali superiori alla crescita dei prezzi. Per quando riguarda la ricerca del lavoro, invece, gli italiani continuano a preferire i canali informali: “L’88,9% delle persone si rivolge ad amici, parenti e conoscenti (+2,3 punti sul secondo trimestre 2014)”.

 

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