Le borse crescono grazie a Draghi

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 Mario Draghi, pur essendo “soltanto” il governatore della Banca Centrale Europea, ha dato una grossa mano con le sue dichiarazioni, all’andamento delle borse principali del Vecchio Continente. Ma cosa è successo ai listini di tutto il mondo?

Il primo dato di cui tenere conto è sicuramente il timore per la scarsità di liquidità della banca centrale cinese. La notizia, circolata già nei giorni scorsi, ha oppresso in modo pesante la borsa di Tokyo che infatti ha chiuso le contrattazioni in terreno negativo.

BCE critica sull’atteggiamento tedesco

In Europa, invece, l’effetto Draghi, la rassicurazione arrivata dall’Eurotower, è stato provvidenziale. Il governatore della BCE infatti, si è detto pronto ad intervenire sul mercato e questa dichiarazione d’intenti ha immediatamente alleggerito la pressione sul debito italiano legata al problema “derivati”.

Di che si discute tra BCE e Germania

Lo spread tra Bund e BTP si è mantenuto al di sotto della soglia dei 300 punti e il rendimento dei titoli a sei anni è salito fino ai livelli massimi registrati da febbraio ad oggi. Piazza Affari si muove comunque in rialzo de 2 per cento e a tenere testa, stavolta, sono i titoli bancari.

Importante per i listini, soprattutto per quelli Oltreoceano, i dati riferiti al PIL americano che, nonostante l’ottimismo dei mesi scorsi, appare molto ridimensionato. Gli Stati Uniti, infatti, cresceranno solo dell’1,8 per cento.

 

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