Le borse influenzate dal rallentamento in Cina e dalla svalutazione delle monete dei Paesi emergenti

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 Le borse europee e americane si sono stabilizzate lunedì dopo le perdite che sono state innescate dalle preoccupazioni per un rallentamento economico in Cina e dai problemi delle valute dei mercati emergenti.

I mercati sono diventati instabili giovedì, quando i dati hanno indicato un calo dell’attività manifatturiera cinese, l’ultimo segno di un rallentamento doloroso per l’economia mondiale che è destinato a continuare.

 

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Quando gli investitori sono preoccupati della crescita globale, in primo luogo si tirano indietro dalle compravendite più rischiose nei mercati emergenti. Così la stabilità economica in Argentina e uno scandalo politico in Turchia convincono gli investitori a vendere. Le turbolenze nella crescita dei mercati emergenti sta infliggendo danni a diversi mercati finanziari in tutto il mondo.

Ieri le Borse europee sono state negative. Piazza Affari in ribasso di quasi mezzo punto percentuale e Londra con il fornitore di gas naturale BG Group che perde quasi il 17% a causa delle turbolenze che colpiscono le sue attività in Egitto. Vodafone è scivolato di quasi il 4% dopo che AT & T ha annunciato che non era interessato a fare un’offerta per la società di servizi di telefonia mobile britannica. A Francoforte, il Dax è scivolato dello 0,1% a 9,383.44 e la francese Cac 40 in rialzo dello 0,1% a 4,164.75.

Il Dow Jones, in ribasso del 2% venerdì, suo giorno peggiore dal giugno scorso, lunedì ha tenuto una relativa calma, con il Dow Jones allo 0,1% a 15,890.07.

Tra i più grandi motori dei mercati finanziari c’erano le valute delle economie emergenti.

La lira turca ha colpito un minimo storico di 2,39 rispetto al dollaro per poi risalire a 2,3072 per dollaro, dopo che la banca centrale ha detto che terrà una riunione politica di emergenza. Il rand sudafricano è caduto di un altro 0,6% a 11,16 per dollaro e il rublo russo è sceso dello 0,7% a 34,76 per dollaro.

 

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