Le conseguenze dell’aumento dell’IVA a partire dal primo ottobre

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 A partire da domani, primo ottobre, come preventivato fin dallo scorso primo luglio, l’aliquota della maggiore tra le imposte indirette, l’IVA, passerà dal 21% al 22%, in seguito alla mancata approvazione del Decreto Legge che avrebbe dovuto impedirne l’aumento.

La crisi politico-istituzionale che ha interessato il governo negli ultimi giorni, infatti, ha reso impossibile sia l’approvazione della bozza del Decreto, presentata venerdì scorso in sede di Consiglio dei Ministri, sia la sterilizzazione dell’aumento dell’imposta, richiesto a gran voce da alcune categorie, come quella dei commercianti, attraverso le richieste della principale associazione di settore, la Confcommercio.

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A partire dalla giornata di domani, quindi, gli italiani si troveranno a fare i conti con prezzi ritoccati a rialzo. E tra gli aumenti previsti vi sarà senza dubbio quello dei carburanti. Secondo le prime stime,infatti, il prezzo della benzina dovrebbe subire un rincaro di circa 1,5 centesimi di euro al litro. Per il diesel e il gpl, invece, sono previsti rialzi che porteranno i rispettivi prezzi a 1,4 euro al litro e a 0,7 euro al litro. Gli esperti del settore, tuttavia, prevedono che i rincari non avranno effetto immediato, ma saranno spalmati nel corso dell’intera settimana, seguendo la normale rotazione delle scorte.

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C’è da segnalare, però, che per il momento i prezzi dei carburanti su tutto il territorio nazionale sono in leggero calo, a causa delle riduzioni applicate nel corso della scorsa settimana. Il prezzo medio della benzina si aggira quindi intorno a 1,796 euro al litro, quello del diesel a 1,724 euro al litro e quello del gpl intorno a 0,813.

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