Le imprese aiutano il fisco, ma come?

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 Tutto ruota attorno al concetto di “responsabilità solidale per le imposte e i contributi non versati” e questo argomento è stato oggetto di un accordo molto interessante che ha visto uniti nella lotta all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate e l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Tutti gli imprenditori, gratuitamente, possono collaborare con il fisco accertando nella loro attività che il cliente o il fornitore abbia un rapporto regolare con l’Erario e con l’INPS, abbia cioè versato contributi e imposte per l’attività erogata.

Facciamo un esempio, riportato anche da Italia Oggi. Un imprenditore ha la necessità di riparare il cancello d’ingresso della sua azienda e per farlo ha deciso di rivolgersi ad un fabbro che dopo aver effettuato la riparazione offre all’imprenditore la sua fattura.

Al momento del pagamento l’imprenditore chiede al fabbro anche la certificazione del versamento delle imposte e dei contributi perché senza quell’attestato non può saldare il conto. Il fabbro che svolge la sua attività alla luce del sole, si rivolgerà al commercialista o al Caf e in poche ore metterà a disposizione dell’imprenditore la certificazione richiesta.

In caso contrario l’imprenditore non può saldare il conto, altrimenti rischia sanzioni che vanno dai 5000 ai 20o mila euro, oltre alla responsabilità per le imposte e i contributi non versati. Questa legge è in vigore da un mese ma molti criticano l’operato del Fisco che rischia di paralizzare l’attività artigianale.

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