Le nuove società di riscossione dei Comuni italiani

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 In tutti i Comuni italiani è da pochi giorni scattato il dopo – Equitalia, ovvero quella sorta di “interregno” che servirà alle amministrazioni locali per organizzarsi a trovare le nuove società di riscossione, che a breve dovranno farsi carico di oneri e onori che fino alla prima parte di quest’ anno erano stati di Equitalia S.p.a, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate.

Le conseguenze dell’uscita di Equitalia dai Comuni

E anche se Equitalia non ha ancora definitivamente lasciato il suo ruolo in molte realtà locali, la partita in alcune città e Comuni della penisola si presenta già decisamente infuocata: in maniera direttamente proporzionale, ovviamente, alla alta posta in gioco.

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Basta dare uno sguardo, infatti, ai primi tariffari a disposizione delle diverse società di riscossione già attive in Italia.

Una di queste è, ad esempio, Trentino Riscossioni, che si occupa della riscossione dei tributi e delle multe nel Trentino Alto Adige e che, dal punto di vista strettamente giuridico, è in realtà una società pubblica. Anche se lavora, ben inteso, come un privato, con un aggio del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento e del 9% sulle riscossioni, e con tariffe da 20 euro l’ ora che scattano durante gli appuntamenti con i contribuenti.

Ma questo, a ben guardare, nella odierna geografia italiana delle riscossioni, è ancora relativamente poco.

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I costi dei servizi, infatti, sono alla mercé delle fluttuazioni del mercato e dunque l’ unico limite alle tariffe potrebbe essere imposto da una eventuale concorrenza, anche se una legge del 2011 prescriverebbe alle società che si occupano di recupero crediti per conto dei Comuni di trasformare l’ aggio in un rimborso commisurato ai costi di gestione. Ma per ora non se ne parla.

Quali cambiamenti per Equitalia?

Per questi motivi in molti Comuni italiani, dal nord al sud, spuntano aggi per la riscossione coattiva tranquillamente a due cifre, che in alcuni casi limite come a Sannicandro, nel napoletano, raggiungono anche il 30%. Stessa tragica situazione anche nell’ alessandrino, a Tortona, dove un privato ha vinto l’ appalto. “Solo” il 18%, invece a Sperlonga, in provincia di Latina e “solo” il 15% a Sora.

Per la Serit, infine, che opera in Sicilia e nel comune di Prato, l’ aggio è fissato al 10%, ma è forse utile ricordare, a questo punto, che quello di Equitalia si attestava umilmente al 9%.

Che cosa aggiungere, quindi, sul volto umano di Equitalia?

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