Lockdown a Natale, quali sarebbero gli effetti sul turismo?

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I contagi da Coronavirus stanno aumentando esponenzialmente come successo ad aprile ed è possibile, che anche solo a livello locale possano essere messe in atto nuove restrizioni: cosa comporterebbe per il turismo un lockdown a Natale?

Situazione in peggioramento, lockdown non da escludere

E’ lecito farsi questa domanda: la situazione sta man mano peggiorando e per tentare di contenere i contagi si potrebbe dover ricorrere, magari a zone, a chiusure generalizzate: avendo ben presenti quali sono state le perdite negli scorsi mesi, chiedersi quanto sarebbero importanti i danni che si subirebbero in uno dei principali settori di guadagno italiani è necessario. Coldiretti ha fatto già una stima di quelli che potrebbero essere i danni e la situazione sarebbe tragica già semplicemente prendendo in considerazione il solo mercato dei viaggi.

Sarebbero infatti circa 4,1 miliardi di euro le perdite per il turismo che i potrebbero archiviare se gli oltre 10 milioni di persone che di solito si spostano nel corso delle vacanze natalizie non dovessero riuscire a spostarsi. E si tratta di soldi che verrebbero a mancare sia al comparto alberghiero sia a quello della ristorazione se si pensa che di solito, un terzo del denaro speso in vacanza è legato al cibo.

Il quadro dipinto da un analisi di Coldiretti/Ixè, in riferimento all’allarme lanciato dal virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, non è di certo dei migliori. L’esperto aveva infatti suggerito che per evitare il collasso sarebbe stato necessario prendere in considerazione un lockdown natalizio.

Perdite difficili da superare se nuovo lockdown

Il sistema economico italiano ha tentato in tutti i modi di tenere testa alle difficoltà nate dal marzo con il primo lockdown, ma è evidente che la scarsa attenzione alle norme da rispettare da parte di buona parte della popolazione, soprattutto in concomitanza con le vacanze estive, stia purtroppo dando i suoi frutti: questi oltre ad impattare il sistema sanitario nazionale rischiano anche di creare ulteriore difficoltà a livello economico.

E in questo momento si sta prendendo in considerazione “solo” il settore turistico, uno dei più importanti per ciò che concerne le entrate italiane. La mancanza degli stranieri in vacanza come gli anni passati ha messo a dura prova alberghi, negozi e ristoranti: vi è la necessità di prevenire un ulteriore peggioramento.  Come sottolineano da Coldiretti ad essere messo in discussione sarà il sistema turistico Made in Italy che al momento conta circa 612 mila imprese e  rappresenta il 10,1% del sistema produttivo nazionale, superando il settore manifatturiero, con 2,7 milioni di lavoratori.

Non ci si può permettere un altro lockdown: diventa basilare quindi contenere i contagi.

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