Meno prestiti e più carte revolving per gli italiani

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 Il mercato dei prestiti personali, come è noto, in Italia langue da molti mesi. Non si allenta, infatti, la morsa del credito che porta le banche e gli istituti di credito a preferire per i loro investimenti prodotti meno remunerativi ma meno rischiosi – come i titoli di Stato – al posto della concessione di finanziamenti di diverso genere, che in una situazione generale di crisi della liquidità potrebbero dare luogo ad ulteriori sofferenze finanziarie. 

Per le banche meno prestiti e più titoli di Stato

Ma nel panorama dei prodotti finanziari italiani c’ è uno strumento che non sembra affatto intaccato dai venti recessivi della crisi. Anzi, per dirla come gli operatori di settore, ne sembra da questa alimentato. Si tratta delle carte di credito revolving, che, pur basandosi su una analoga logica di prestito, sembrano oggi decisamente preferite alle forme più tradizionali di finanziamento, sia da chi le emette – che ne ottiene interessi e ricavi altissimi – sia dai consumatori stessi.

Pochi prestiti anche nel secondo trimestre 2013

Una recente indagine condotta dall’ Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia ha infatti rilevato che nei primi tre mesi del 2013 i prestiti personali sono calati del 10,8%, mentre le carte ci credito revolving e multifunzione solo del 2,8%. Mentre altri osservatori del fenomeno, come il sito Supermoney.eu, hanno registrato un incremento del 43% delle richieste di carte appartenenti a questa tipologia.

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