Naspi, la nuova forma di sostegno alla disoccupazione

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 Naspi la nuova forma di sostegno di reddito di disoccupazione che entrerà in vigore con il governo Renzi ha delle innovazioni rispetto ad Aspi e Mini Aspi introdotte dall’ex ministro Fornero. Non le sostituirà del tutto ma le affiancherà. La Naspi sarà il nuovo sussidio di disoccupazione universale, destinato a tutti coloro che perdono il posto di lavoro, compresi i meno protetti tra i precari, come i collaboratori a progetto.

La Naspi riguarderà tutti coloro che perdono il posto e hanno lavorato almeno tre mesi, ha durata massima di due anni per i lavoratori dipendenti, e un valore per tutti al massimo di 1.100-1.200 euro mensili all’inizio del periodo di copertura per arrivare verso i 700 euro alla fine.

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Potrà valersi della Naspi chi fa servizi socialmente utili e chi fa corsi seri di formazione e aggiornamento professionale. Se Aspi e mini-Aspi, pur comprendendo un numero di persone più alto di quello coperto in precedenza dai vecchi sussidi alla disoccupazione, lasciano fuori dalle tutele i lavoratori precari, quelli assunti con una collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, a cui si uniscono le false partite iva, cioè gli impiegati classificati come lavoratori autonomi ma che, di fatto, lavorano per una sola azienda committente, alla quale sono legati da un forte vincolo di subordinazione, Renzi si propone di estendere la Nuova Aspi anche a queste categorie di precari, purchè con almeno 3 mesi di contribuzione versata.

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Renzi inoltre ha precisato, insieme alla nuova Naspi, “Noi ascolteremo tutti ma quello che c’è da fare lo sappiamo e lo faremo pensando ai cittadini”.

 

 

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