Nel Def stime di crescita riviste e più soldi per pagare i debiti della Pa

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 Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) rivedendo al ribasso le stime di crescita e il rientro più lungo del debito pubblico per il 2014. Per quest’anno, il debito pubblico sarà al 131,1% del prodotto interno lordo (Pil) e al 134,9% tenendo conto del sostegno al fondo salva Stati. Nel 2015 scende al 133,3% e nel 2016 al 129,8%.

Per quanto concerne la crescita, la stima è dello 0,8% nel 2014 e dell’1,3% nel 2015. Il rapporto deficit – Pil quest’anno sarà al 2,6% per crescere al 3% nel 2015 e al 3,6% nel 2016. Il governo ha proposto la stima anche della disoccupazione che si conferma un problema particolarmente pesante per l’Italia. Nel 2014 aumenterà al 12,8%, nel 2015 sarà sullo stesso dato per poi abbassarsi al 12,5% nel 2016 e all’11,6% nel 2017. In aumento le entrate fiscali per il gettito Iva e per le tasse sulle quote di rivalutazione di Bankitalia.

 

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Tra le scelte del Consiglio dei Ministri nel Def c’è anche quella di assegnare ulteriori 13 miliardi di euro per il pagamento alle aziende dei debiti della pubblica amministrazione. La notizia è stata divulgata da Palazzo Chigi che in un comunicato afferma: “I 13 miliardi si vanno ad aggiungere ai 47 già erogati dai governi precedenti”. Il governo ha stabilito che il credito delle aziende da incassare sarà ceduto a soggetti finanziari.

Il comunicato dice anche che il Def indica che il bilancio dello Stato è “in equilibrio nel 2015, con un deficit strutturale appena sopra lo zero, allo 0,1%, con il conseguimento del pareggio nel 2016, nel pieno rispetto dei regolamenti europei”.

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