Pensioni, i cambiamenti inserito nella Legge di Stabilità

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 Dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, sembrava che non dovessero esserci più novità per il mondo previdenziale ,invece qualche speranza torna. Anzitutto va chiarito che la pensione di anzianità è una delle prestazioni previdenziali, che può essere conseguita prima di aver compiuto l’età massima pensionabile, se si hanno almeno 35 anni di contributi.

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Da luglio 2009 è entrato in vigore il sistema delle quote per il calcolo della pensione di anzianità e il diritto alla pensione si matura al raggiungimento di una quota data dalla somma tra l’età anagrafica minima richiesta e almeno 35 anni di contributi. Attualmente l’età minima da raggiungere per i lavoratori dipendenti è di 60 anni e quota 97 ( l’età deve essere di 61 anni per i lavoratori autonomi). Da gennaio 2013, l’età minima per la pensione di anzianità è salita a 61 anni di età e quota 97 per i lavoratori dipendenti, per i lavoratori autonomi l’età è di 62 anni con quota 98.

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La pensione di vecchiaia, invece, è per i lavoratori che hanno raggiunto l’età massima pensionabile. I lavoratori tutelati dopo il 31 dicembre 1995 hanno diritto alla pensione di vecchiaia se hanno raggiunto l’età di 60 anni le donne, e 65 anni, gli uomini.

Da gennaio 2011, tutti i lavoratori che hanno i requisiti anagrafici contributivi per avere diritto alla pensione di vecchia, possono andare in pensione seguendo le finestre di accesso: i lavoratori dipendenti possono andare i pensione 12 mesi dopo aver maturato i requisiti, i lavoratori autonomi possono andare in pensione dopo 18 mesi.

Intanto è stato stabilito che il personale Dirigente Scolastico, docente, educativo ed ATA di ruolo, inclusi gli insegnanti di religione dovrà inoltrare domanda di pensionamento utilizzando, esclusivamente, la procedura web POLIS ‘Istanze online’, relativa alle domande di cessazione, disponibile nel sito internet del Ministero.

 

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