Per la Corte dei Conti l’austerità ha aggravato la crisi

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 Proprio ora che l’ Italia si avvia ad uscire definitivamente dalla procedura di infrazione per eccesso di deficit imposta dalla Commissione Europea, il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, si è espresso con parole dure sulle politiche di rigore e di austerity che il Paese ha dovuto attraversare negli ultimi 4 anni.

Verso la chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo

Secondo Giampaolino, infatti, le politiche di risanamento applicate in Italia e in altri Paesi europei tra il 2009 e il 2013 hanno contribuito in definitiva ad aggravare la situazione di crisi e di recessione economica che l’ Europa stava attraversando. In Italia, ad esempio, è stato possibile registrare, in soli 4 anni, una perdita nominale del PIL che ha raggiunto i 230 miliardi di euro.

Settimo calo consecutivo del PIL italiano

La perdita del PIL ha infatti poi causato anche una perdita sul gettito fiscale, cosa che, nel quadro generale, ha contribuito a produrre quel mancato conseguimento del pareggio di bilancio per 50 miliardi.

Per il futuro, quindi, secondo  Giampaolino, così come la nuova legislatura si è già apprestata a fare, non bisogna guardare solo alle politiche di bilancio, ma anche a quelle che conducano verso la risoluzione del problema della disoccupazione e verso la decrescita economica e l’ equità distributiva.

 

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