Per Olli Rehn la crisi non è ancora finita e l’Italia deve fare attenzione ai suoi conti

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 Il vicepresidente della Commissione Ue responsabile degli Affari economici, Olli  Rehn, è tornato recentemente sulla questione della situazione economica europea parlando nel corso di una audizione alla Camera. Il commissario, che già nei giorni scorsi era intervenuto sulla questione a livello internazionale, ha ribadito infatti che la crisi economica nel Vecchio Continente ancora non appare del tutto terminata e che quindi non è possibile lasciarsi andare a facili entusiasmi. 

Il debito pubblico italiano è aumentato di 84 miliardi nel 2013

La ripresa che si aspetta ormai da molti mesi arriverà in maniera lenta e graduale. Per questo motivo il grado di attenzione delle singole nazioni deve restare comunque molto alto. Anche l’Italia è compresa in questo discorso, dal momento che rappresenta la terza potenza economica europea e al momento il suo regime mostra segni di debolezza, non sfruttando a pieno tutte le possibilità di sviluppo e le possibilità competitive che sono insite nella sua economia.

Le priorità della BCE per la ripresa economica europea

Secondo Olli Rehn, infatti, i dati italiani relativi al prodotto interno lordo sono ancora molto deludenti, segno tangibile del fatto che il Paese non lavora “a pieno regime”. Altri fattori di attenzione per l’Italia devono poi essere i suoi conti pubblici, al fine di non ricadere nuovamente in una procedura di infrazione per deficit e il mantenimento della stabilità politica, grande incentivo internazionale per l’arrivo di investimenti.

L’abolizione dell’IMU, inoltre, ha suscitato delle apprensioni in Europa, ma per emettere un giudizio definitivo sarà necessario aspettare gli esiti della Service Tax. Il pareggio di bilancio potrà infatti essere effettivo solo se gli impegni presi dall’Italia verranno rispettati fino alla fine.

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