Capitolo privatizzazioni. Si registra una brusca frenata da parte di Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia che procrastina il pacchetto al 2015.
Un modo, secondo il Ministro, di valutare in maniera piรน attenta i singoli casi ed evitare che una esagerata valorizzazione delle societร da inserire sul mercato provochi contraccolpti sull’occupazione. Nel contempo, il Governo frena anche in relazione alla vendita del 5% di Enel. L’esecutivo, infatti, aspetta un momento piรน favorevole per la cessione dell’ex monopolista dei servizi elettrici.
A fornire entrambe le novitร รจ stato proprio il Ministro Padoan durante un question time al Senato. Gli analisti politici spiegano cosรฌ le mosse del titolare del dicastero economico:
Il Governo in questo momento non ha piรน fretta di vendere i “gioielli di famiglia” rimasti nel patrimonio dello Stato, dalle ferrovie alle Poste. Rimane la volontร di procedere, come ha assicurato anche ai vertici della Ue, nelle privatizzazioni, secondo il programma giร concordato; ma avendo incassato il via libera da Bruxelles sulla legge di Stabilitร , il premier Renzi non ha piรน l’urgenza di fare cassa a tutti i costi. E puรฒ valutare al meglio le opportunitร di mercato. E i possibili contraccolpi negativi. Per vender al meglio societร come Poste e Ferrovie, destinate alla quotazione in Borsa, e massimizzare l’incasso per lo Stato, si rischia di avere contraccolpi occupazionali. In sostanza, per razionalizzare i costi e rendere piรน efficiente la struttura, come necessitร una societร che non rimane piรน al 100 per cento nel perimetro dello Stato ma deve poi confrontarsi con il mercato, il rischio รจ quello di avere effetti negativi sull’occupazione. Per cui – ha assicurato ai senatori – ci potrebbero essere contraccolpi, ma andranno verificati caso per caso.