Quanto valgono i dati personali per il marketing?

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 Nel mondo di oggi i dati personali sono denaro. Merce di scambio. Di uno scambio che sempre più spesso è, però, stretto appannaggio non dei diretti interessati, cioè i titolari stessi dei dati personali, ma dei grandi colossi del web, che si pongono come interlocutori e intermediari privilegiati per i produttori di beni.

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Ma quanto valgono, in realtà, i nostri dati? Il noto quotidiano economico inglese Financial Times ha provato a rispondere a questa domanda, cercando di calcolare il valore di un singolo profilo utente.

Esistono infatti dei soggetti, i cosiddetti data broker, per lo più organizzati in grandi società, il cui scopo è quello di organizzare in un insieme coerente i dati che corrispondono alle preferenze, scelte, bisogni e necessità di un singolo individuo, per poi rivendere l’ intero pacchetto a chi i produce i beni. Si tratta di un business potenzialmente sconfinato e ancora poco regolamentato, che il rapporto 2011 del World Economic Forum ha definito come “il nuovo petrolio”.

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Ma il business delle informazioni personali è oggi solo al suo inizio, e le compravendite dei database dei clienti non rappresentato che una piccola fetta dell’ intera torta in gioco.

 

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