Relazione tra vincolo di bilancio e debito pubblico

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 In merito al debito pubblico, Visco spiega “A differenza di quanto sostenuto da alcuni commentatori, non sarebbero necessarie manovre correttive da 40-50 miliardi all’anno, non sarebbe richiesto mantenere un orientamento permanentemente restrittivo alla politica di bilancio”.

Questo ha sostenuto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento a Pavia, in occasione della Lectio magistralis sul tema: ”L’uscita dalla crisi del debito sovrano: politiche nazionali, riforme europee, politica monetaria”.

L’Ue richiama l’Italia sul debito pubblico

In effetti, “gli accordi raggiunti nel corso dell’ultimo biennio hanno reso operativi gli impegni di bilancio presi in passato. La regola sul debito pubblico, che sarà applicata all’Italia per la prima volta nel 2016, richiede una riduzione media annua del suo rapporto rispetto al pil pari a circa un ventesimo della parte che eccede il limite del 60 per cento. Per rispettarla non è necessario ridurre il valore nominale del debito. In condizioni di crescita ‘normale’, vicina al 3 per cento nominale, sarebbe infatti sufficiente mantenere il pareggio strutturale del bilancio”. Quindi non ci sarebbe necessità di altre manovre correttive.

Pil al minimo storico, debito pubblico al massimo

Visco ha anche precisato che ”per il nostro paese il vero vincolo di bilancio e’ dato dalla necessita’ di garantire la sostenibilita’ del debito pubblico e di mantenere il pieno accesso al mercato finanziario”. Ha poi ricordato di aver ”sottolineato piu’ volte come il ricorso annuo del Tesoro ai mercati sia dell’ordine di 400 miliardi. In un contesto ancora carico di tensioni, basta poco a incrinare la fiducia degli investitori. E’ successo tra l’estate del 2011 e la primavera del 2012, quando la quota di titoli pubblici italiani in mani estere scese drasticamente”. Visco ha sottolineato che lo spread e’ sceso ma non ha ancora raggiunto il livello pre-crisi.

 

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