Rivalutazione delle pensioni: assegni più alti, ma non per tutti

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 A partite da gennaio 2013 le pensioni degli italiani saranno un po’ più alte, per effetto della rivalutazione che ogni anno viene fatta dall’Istituto di Previdenza Sociale per adeguare l’ammontare delle pensioni all’andamento del tasso di inflazione, in modo da mantenere inalterato il potere d’acquisto di chi vive con il solo reddito da pensione.

Questo calcolo viene effettuato sulla base dell’indice dei prezzi al consumo e, per il 2013, è stato previsto un aumento del 3,1%, dove lo 0,1% è il residuo dello scorso anno.

Per effetto di questa rivalutazione nel 2013 gli assegni di coloro che percepiscono la pensione minima saranno di  € 495,43, gli assegni sociali arriveranno a € 442,72 e le pensioni sociali toccheranno quota 364,85. L’aumento dell’assegno non riguarda però coloro che hanno un assegno pensionistico il cui ammontare supera di almeno tre volte l’importo delle pensioni base.

Quindi, chi ha un assegno pensionistico di € 1.486,3 percepirà la stessa somma per tutto il 2013, come già successo anche per l’anno in corso (queste sono state le conseguenze del Decreto Salva-Italia che ha bloccato la rivalutazione per tutto il biennio 2012/2013).

Anche nel caso in cui la cifra limite sia raggiunta con più assegni pensionistici vale comunque il blocco della rivalutazione.

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