Sale l’indice Pmi manifattura e scende lo Spread a 203 punti

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 Crescita oltre le stime in Italia per l’indice Markit per il settore Pmi manifattura. L’indice ha fatto registrare il sesto aumento consecutivo ed è arrivato a 53,3 punti da 51,4. Il livello è ai massimi da aprile 2011. Alla base di questo aumento ci sono i nuovi ordini e le esportazioni. L’indice è salito anche nell’Eurozona arrivando a 52,7 punti.
L’indice Markit è quindi sopra alla soglia dei 50 punti che delimita gli ambiti dell’espansione e della contrazione del ciclo. In Italia si è registrato un incremento dei nuovi ordini che ha avuto un’impennata rispetto alle previsioni. In grande aumento anche le esportazioni che segnalano un’adattamento delle aziende manifatturiere italiane all’economia globale e una crescita nel posizionamento internazionale.
In Europa, l’indice è in crescita da circa due anni e mezzo. Per quanto riguarda i singoli Paesi, lieve rialzo in Germania e dato in controtendenza in Francia, dove la contrazione dell’indice arriva a 47 punti dal precedente 47,1.
In Italia, il nuovo anno si apre con lo Spread, il differenziale tra i Bund tedeschi e i Btp a dieci anni, a 203 punti. Soglia dei 200 punti quindi vicina dopo che il 2013 si era chiuso con uno Spread a 215 punti. Lo Spread viaggia quindi a livelli minimi e scende ancora, e va bene anche il rapporto tra Bund tedeschi e Bonos spagnoli a 204 punti.
In ripresa i flussi di acquisto sia italiani sia internazionali. L’economia inizia a dare buoni segnali e arriva supporto dalla minore cautela degli investitori, che a fine anno erano attenti alla chiusura dei bilanci bancari in vista dell’asset quality review della Banca Centrale Europea.

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