Svezia, allarme bolla immobiliare

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Allarme bolla immobiliare in Svezia: durante i mesi passati, la Riksbank ha dovuto adottare i tassi negativi per fare uscire l’economia da una fase di deflazione, che pareva essersi arrestata, ma che ha fatto il suo ritorno a marzo, con i prezzi tornati in territorio positivo solo durante il mese scorso.

E mentre il governatore Stefan Ingves ha attivato anche un QE fino a 90 miliardi di corone (meno di 10 miliardi di euro), allentando la politica monetaria, dopo essere stato accusato anche al di fuori del paese di avere ecceduto tra il 2010 e il 2014 con la stretta monetaria, i prezzi delle case hanno continuato a salire, registrando a maggio un boom annuo del 13%.

In alcune aree di Stoccolma, i prezzi degli immobili sono esplosi il mese scorso del 25% in confronto a un anno prima. In appena un decennio, un appartamento medio nella capitale ha visto crescere il suo prezzo del 118%, quando il reddito medio di una famiglia è aumentato nello stesso arco temporale di appena il 39%.

E’ palese che se i prezzi delle case corrono più dei redditi, le famiglie debbano indebitarsi a ritmi crescenti per comprare un immobile. E, infatti, non solo le famiglie svedesi, insieme a quelle danesi, sono tra le più indebitate al mondo, in relazione al loro reddito disponibile (reddito lordo, meno le tasse), ma a Stoccolma si è arrivati alla bellezza del 482% di indebitamento medio!

La situazione è assai grave, perché sia il governo che la banca centrale temono lo scoppio della potente bolla immobiliare, che dal 1995 ad oggi ha fatto triplicare i prezzi degli immobili.

 

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