Nuove regole per l’estinzione dei conti correnti di Poste Italiane

 Sono in arrivo per tutti i clienti di Poste Italiane nuove regole per la chiusura del conto corrente. La mossa dell’istituto deve essere considerata però una risposta ad alcune pratiche avviate dall’Antitrust sin dalla fine del 2013. L’Antitrust, infatti, a partire dal mese di novembre scorso, ha avviato un’indagine proprio sul servizio offerto da Poste Italiane, per verificare il rispetto delle normative nazionali in fatto di concorrenza e trasparenza a cui devono attenersi tutte le banche e gli istituti di credito. 

Istruttoria Antitrust sul PagoBancomat

 L’Antitrust apre un’istruttoria sui costi del PagoBancomat. Nel mirino la commissione fissa. Il faro sulla commissione da 0,10 cent applicata dal 3 gennaio sui servizio Bancomat. L’ha aperta l’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per appurare  se l’applicazione di una commissione fissa su tutti i pagamenti effettuati con  carte PagoBancomat,  decisa alcuni giorni fa dal Consorzio Bancomat, rappresenti  in realtà  un accordo limitativo della concorrenza. L’applicazione di questa commissione infatti, secondo l’ Autorità,  pare destinata a restringere gli spazi di competizione tra  i diversi istituti bancari, creando di fatto condizioni svantaggiose tanto per gli  esercenti che per i consumatori finali.

La nuova commissione interbancaria, in vigore dal 3 gennaio scorso, nella misura di 0,10 euro per singola transazione, riguarda tutti i pagamenti con carta PagoBancomat  relativi a  bollette o fatture commerciali, effettuati  dagli esercenti autorizzati alla riscossione.

 

Antitrust, indagini su tassa bancomat

 

Secondo l’Authority l’applicazione di una commissione uniforme, accomunata su un solo livello di costo,  può ostacolare o impedire l’attivazione di politiche commerciali differenziate e concorrenziali tra i vari Istituti , creando uno svantaggio per gli  esercenti e gli  utenti  finali, anche in considerazione  della  rilevante diffusione del servizio presso la clientela.

Del  Consorzio Bancomat fanno parte  attualmente 594 soggetti, costituiti per lo più da istituti di credito,da  società capogruppo di plessi  bancari e dai più importanti operatori non bancari attivi nella fornitura di servizi di pagamento, tra i quali in particolare Poste Italiane.

Il procedimento aperto dall’Antitrust dovrà  concludersi entro il 19 febbraio del prossimo anno.
Giorni fa anche il Parlamento Europeo ha aperto una procedura riguardante  le  transazioni elettroniche , proponendo di ridurre allo 0,3% le commissioni sui pagamenti  effettuati con carta di credito e allo 0,2% quelle sui pagamenti operati con bancomat.

Sconti online: Antitrust multa otto società

 Ben 1,7 milioni di euro di multa. Queste le sanzioni stabilite dall’Antitrust nei confronti di otto società che promuovevano buoni sconto attraverso l’iscrizione a pagamento su un sito a tema.Sanzionato il gruppo Webloyalty, mediante il quale avveniva “l’aggancio” dell’utente e le società Alitalia, Airone, Ryanair, eBay, TicketOne ed eDreams. Entrando nel dettaglio, scattava un abbonamento a insaputa dei consumatori a un costo di 12 euro mensili.

L’Antitrust indaga su Groupon

 Groupon è il sito che negli ultimi anni è diventato tanto famoso da essere popolare. Un sistema di acquisto di servizi in offerta via internet attraverso un coupon che si presenta al posto dei soldi. Viaggi, Spa, ristoranti, massaggi, escursioni e non solo, anche visite mediche. Queste le offerte di Groupon.
L’Antitrust indaga su Groupon per pratiche ingannevoli. La società che vende servizi scontati dal suo sito su internet è finita nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha deciso di avviare un procedimento. L’Antitrust si propone di verificare l’eventuale esistenza di pratica commerciali scorrette portate avanti da Groupon.
Inizia quindi l’istruttoria che parte dalla denuncia di alcune associazioni dei consumatori e di molti utenti dei servizi comprati, circa 600 persone che hanno inoltrato denuncia nei confronti di Groupon.
L’Antitrust dovrà verificare l’eventuale presenza di informazioni commerciali ingannevoli prima dell’acquisto del coupon che riguardano anche i prezzi e le caratteristiche dell’offerta e che siano state in grado di confondere il cliente. Una specie di pubblicità ingannevole quindi a cui si lega il fatto che il servizio di assistenza ai clienti non è stato capace, in alcuni casi, di rispondere ai reclami dei clienti sull’utilizzabilità dei coupon acquistati.
I rimborsi attraverso i buoni e non i soldi potrebbero essere messi sotto indagine dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Allo stesso modo, il mancato o parziale rimborso dei coupon acquistati e non utilizzati per colpe imputabili a Groupon o ai suoi partner è stato indicato come un elemento da approfondire e che porta quindi all’indagine.

L’ Antitrust chiede la riforma del settore Rc auto

 Nel corso della sua relazione annuale, il Presidente dell’ Antitrust Giovanni Pitruzzella ha indicato i possibili obiettivi dell’ autorità garante della concorrenza per i mesi che verranno, mettendo in luce situazioni di possibile disagio per i consumatori in più settori.

Multe per 182 milioni di euro dall’ Antitrust

 Multe per 182 milioni di euro in soli 17 mesi. Sono questi i risultati conseguiti dalle autorità dell’ Antitrust italiano presentati in questi giorni dal suo presidente Giovanni Pitruzzella, in occasione della tradizionale relazione annuale.

Antritrust e prezzi dei traghetti: la Regione Sardegna chiede i danni

 L’Antitrust vuole che Moby, Grandi Navi Veloci,Snav e Marinvest paghino una multa milionaria per aver fatto ‘cartello’ nell’estate del 2001, aumentando, tutte, i prezzi dei biglietti per le tratte dalla terraferma alla Sardegna.

econdo il Garante, infatti, le compagnie in questione hanno aumentato in prezzi dei biglietti fino al 65% del loro prezzo medio, senza che ci fosse nessuna regione reale per farlo, limitando così la concorrenza in questo mercato. Lo scopo delle compagnie, naturalmente, sarebbe stato quello di aumentare i profitti.

► L’Antitrust multa i traghetti per la Sardegna

Le compagnie accusate di cartello hanno deciso di fare ricorso al Tar in quanto l’aumento dei prezzi registrato per il 2011 sarebbe stato dettato dall’aumento del costo del carburante e dalle perdite che le compagnie hanno subito a causa della crisi.

In attesa che il Tar dia il suo parere, è entrata in gioco anche la Regione Sardegna che, per via del suo governatore Ugo Cappellacci, ha fatto sapere che chiederà alle stesse compagnie incrinante dall’antitrust il rimborso per la perdita di circa 2 milioni di turisti che avrebbero desistito dal raggiungere l’isola proprio a causa del caro tariffe.

► Le compagnie accusate di cartello per i prezzi dei traghetti ricorrono all’Antitrust

Anche in questo caso le compagnie si oppongono: il calo del turismo in Sardegna non può essere fatto risalire ai prezzi dei biglietti. La colpa, semmai, è della crisi e dell’offerta turistica sarda non più in linea con le esigenze delle famiglie italiane.

Le compagnie accusate di cartello per i prezzi dei traghetti ricorrono all’Antitrust

 Circa 8 miliardi di euro. È questo l’ammontare della multa che l’AGCM – Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato – ha deciso di far pagare a MobySnavGnv Marinvesto per  essersi associate in un cartello con lo scopo di aumentare i prezzi dei biglietti dei traghetti che vanno dalla terraferma alla Sardegna nell’estate del 2011.

Le compagnie, secondo quanto riporta l’Antitrust nel suo dossier, avrebbero deciso di aumentare i prezzi senza nessun motivo che giustificasse questa azione, se non quello di aumentare i propri guadagni.

► L’Antitrust multa i traghetti per la Sardegna

Nello specifico l’Antitrust ha deciso che Moby, la compagnia alla quale è stata riservata la multa più alta, dovrà pagare di 5,46 milioni, Grandi Navi Veloci 2,3 milioni, Snav 231 mila e Marinvest 42mila euro.

Ma Vincenzo Onorato, numero uno di Moby, non intende pagare e ha dichiarato che farà ricorso al Tar, perché nessuna delle sue condotte può essere ascritta in una volontà di violazione delle norme della libera concorrenza.

Nessuna delle altre compagnie coinvolte, al momento, si è ancora espressa su come intende comportarsi nei confronti dell’Antitrust, quello che è certo,  però, è che se anche tutte decidessero di pagare quanto deciso dal Garante, non ci sarà nessun beneficio né per i cittadini sardi né, tanto meno, per i passeggeri che hanno pagato i biglietti a prezzo maggiorato: la multa, infatti, dovrà essere pagata con il modello F24 che il Garante ha allegato alla notifica e il tutto finirà nelle casse dello Stato.

L’Antitrust multa i traghetti per la Sardegna

 L’AGCMAgenzia Garante della Concorrenza e del Mercato – ha deciso che Moby, Snav, Gnv e Marinvesto dovranno pagare una multa di circa 8 miliardi di euro per aver stretto un accordo fra di loro allo scopo di aumentare i prezzi dei viaggi da e verso la Sardegna. Il periodo al quale si riferisce il garante è il 2011 e le rotte incriminate sono rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torre.

► Otto compagnie assicurative nel mirino dell’ Antitrust

In quel periodo e per quelle tratte i prezzi dei viaggi sarebbero aumentati anche del 65% senza che ci fossero motivi reali per farlo.

Il problema non è solo l’aumento dei biglietti, ma il fatto che gli aumenti si sono verificati parallelamente per tutte le compagnie indicate dall’Antitrust, quando, nei periodi precedenti, le compagnie avevano sempre definito i prezzi dei viaggi seconde le regole della libera concorrenza.

Nello specifico gli aumenti registrati dall’Antitrust sarebbero stati del 42% sulle rotte Civitavecchia-Olbia (da 35 a 49 euro) e Genova-Olbia (da 57 a 81 euro) e del 50% sulla Genova-Porto Torres (da 65 a 98 euro).

► L’Antitrust indaga su Ferrovie dello Stato dopo la denuncia di Ntv

Secondo l’Antitrust si hanno tutti i presupposti per pensare alla creazione di un cartello dal momento che in quel periodo non sono state riscontrati aumenti del carburante né perdite in bilancio delle compagnie tali da poter giustificare in altro modo un aumento dei prezzi così omogeneo.