Rich Ricci cacciato da Barclays

 La cronaca finanziaria è ricca di articoli dedicati al baby pensionato Rich Ricci, un uomo importante in passato per la Barclays, che è stato cacciato dall’istituto di credito in questione dopo lo scandalo Libor.

Rich Ricci di Barclays si mette in tasca 18 milioni

Rich Ricci ha incassato un premio di 17 milioni di sterline e poco dopo è stato cacciato. Si è messo in tasca la bellezza di 20 milioni di euro ed ha avuto anche un milione di euro come anticipo del salario. Tutti desidererebbero la sua stessa fortuna.

Eppure Rich Ricci è un banchiere molto controverso che in questo momento difficile per le banche, rappresenta la cultura del rischio, rappresenta quella classe dirigente che ha ottenuto bonus eccessivi ed ha contribuito all’affossamento della City di Londra. Messi in tasca tutti i soldi che abbiamo già spiegato, Ricci è stato messo alla porta.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

La banca ha annunciato infatti che da giugno non avrà più l’incarico nel settore investimenti. E cosa farà Ricci? Le sue passioni le conoscono tutti: le ville, gli yatch, la bella vita e l’ippica. Di certo, non solo per ragioni economiche, Ricci non avrà modo di lavorare di nuovo a breve. Infatti è stato responsabile insieme ad altri dirigenti, dello scandalo Libor e non è ben visto nemmeno dall’opinione pubblica.

Conto Corrente Barclays Casa Nuovo Free&Secure

 La Banca Barclays, per molti anni, è stata una delle banche più appetibili per quanto riguarda i prodotti finanziari e mutuatari. Molto noti i suoi conti correnti che nel periodo di maggiore rialzo dei tassi, erano altamente competitivi. Ma non è il mutuo il prodotto di cui vogliamo parlare oggi.

 Barclays suggerisce le commodities per il 2013

Parliamo invece del Barclays Casa Nuovo Free&Secure, un conto corrente che ben si adatta alle famiglie, oppure a chi sta acquistando casa e beneficia delle condizioni riservate a coloro che sottoscrivono un mutuo con la banca inglese.

Le condizioni economiche del prodotto sono molto semplici: il canone mensile è di appena 4,5 euro, ma le condizioni sono riservate a chi accende un mutuo. Esiste infatti un programma di partnership dedicato. In più esiste un servizio SMS Alert da abbinare alla carta di debito, da usare per ricevere messaggi di avviso nel momento in cui si compiono delle operazioni con la carta. Un modo molto intelligente per tutelarsi dalle frodi e dalle clonazioni.

 Il Mutuo fisso acquisto di Barclays

Il Conto Corrente Barclays Casa Nuovo Free&Secure è indicato anche per chi vuole accedere ad una serie di convenzioni commerciali, alle partnership della banca inglese. Entrando nelle famiglia Barclays, infatti, si ottengono sconti e condizioni vantaggiose sull’acquisto di prodotto e servizi messi a disposizione da aziende leader nel settore.

Barclays commenta l’esito delle elezioni e prevede i possibili scenari

 Elezioni finite. Chi ha vinto?

In sostanza nessuno, come nessuno ha perso. Le maggiori coalizioni si sono quasi equamente spartite le preferenze degli italiani. Un risultato che, se il paese fosse stato in una situazione di stabilità economica, avrebbe anche potuto essere positivo, ma, dato che le cose non stano così, apre a dei forti dubbi sulla governabilità del paese.

La Germania si è detta molto preoccupata, la Francia sembra essere più ottimista e dall’Unione Europea fanno sapere che si aspettano che le forze politiche ora in campo sappiano lavorare di concerto per il bene del paese. Ma non è solo la politica ad interessarsi di quanto accadrà in Italia in questi prossimi mesi, ma soprattutto il mondo dell’economia e della finanza, che già da stamattina ha mostrato i primi segni di insofferenza per questa situazione di stallo.

► Le reazioni dell’Europa alle elezioni

Le prime previsioni per il futuro economico dell’Italia post elezioni politiche le ha fatte Barclays, il colosso bancario inglese, che paventa la possibilità di uno stallo della situazione con gravi conseguenze per le riforme che sono state fatte fino ad ora che avevano, comunque, dato una nuova credibilità al Paese davanti ai mercati internazionali.

Secondo Barclays solo una grande coalizione potrebbe portare ad uno scenario diverso e evitare, così, che l’Italia debba ricorrere all’Europa per aiuto e sostegno. La banca inglese prevede tre possibili esiti di queste elezioni:

1. Formazione di una grande coalizione tra Pd, Pdl e partiti di centro

Questa è la situazione auspicabile. Solo così, infatti, ci potrà essere un governo provvisorio che possa portare a termine la riforma della legge elettorale. Infatti, dati i risultati delle elezioni, la riforma elettorale è la priorità per garantire che le prossime elezioni -secondo Barclays se questo sarà lo scenario reale post-elezione, le prossime potranno esserci tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014- possano portare alla formazione di un governo di maggioranza stabile e duraturo.

I mercati internazionali sono tutti concordi nel dire che questo è il risultato migliore che ci si può auspicare.

► Borsa giù a Milano e in Europa e Spread che sale dopo il voto

2. Alleanza tra Centrosinistra e Movimento a 5 Stelle

Questo tipo di alleanza potrebbe essere una buona soluzione nel breve termine, in quanto allontanerebbe lo spettro di nuove elezioni entro l’anno, ma non gioverebbe sul medio e lungo termine. Infatti, i tre movimenti che si andrebbero ad unire, PDL, SEL e M5S, hanno delle idee troppo discordanti per far sì che le riforme intraprese per risollevare l’economia dell’Italia possano essere portate avanti con la necessaria efficienza e velocità per rendere davvero competitiva l’italia sul fronte economico internazionale.

3. Nuove elezioni subito

I mercati vedono nuove elezioni in Italia come la peggior situazione possibile, perché non ci sarebbe tempo per la riforma della legge elettorale e quindi, se si votasse entro la metà del 2013, il risultato potrebbe non essere difforme da quello attuale.

Situazione che sarebbe resa ancor peggiore dal fatto che poi la priorità del nuovo Parlamento sarebbe l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, dato che il mandato di Giorgio Napolitano scadrà il 15 maggio 2013.

Chiusura in rosso ed esuberi per Barclays

 Lo scandalo Libor ha colpito diverse banche inglesi e non solo, ma quella che ne sta subendo le maggiori conseguenze è la Barclays. Un colosso del mondo bancario che, prima che il rimaneggiamento dei tassi di interesse venisse scoperto, era una società forte e con conti sempre in attivo.

► Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

Ora le carte sono state scoperte e il 2012 si è chiuso, per la Barclays, con una perdita netta di 1,04 miliardi di sterline (circa 1,2 miliardi di euro). Lo scorso anno si chiuse con un attivo di oltre tre miliardi di sterline.

Una grave perdita che ha costretto l’ad di Barclays, Antony Jenkins, a mettere in piedi un piano di ristrutturazione aziendale che, così come annunciato, prevede il taglio di 3.700 posti di lavoro -1.800 nel settore corporate e investment banking e 1.900 nel comparto retail europeo- e una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi di sterline, circa due miliardi di euro.

A pesare parecchio sui conti della banca è sicuramente stata le multe e gli accantonamenti versati per il coinvolgimento dell’istituto nello scandalo della manipolazione del tasso interbancario Libor e della vendita di prodotti non conformi alle norme.

► Un altro miliardo di rimborsi da parte di Barclays

Questo piano di ristrutturazione ha come obiettivo una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi entro il 2015.

Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

 Attualmente, se una nazione è stabile dal punto di vista politico, è pensabile che lo sia anche sotto il profilo finanziario. In questo momento, però, è l’instabilità politica, la parola d’ordine che regna nelle analisi dei mercati. Se ci concentriamo sulla situazione italiana, questo particolare è ancora più evidente. Infatti l’Italia, tra due settimane dovrà rinnovare la politica.

Che il peso della crisi sia in gran parte da attribuire all’instabilità politica, lo dicono i mercati, ma lo dicono con maggior chiarezza anche i risultati di uno studio Barclays che in questo momento sta tenendo d’occhio soprattutto la Spagna e l’Italia.

 I quattro rischi per l’economia mondiale

In particolare, secondo gli analisti dell’istituto di credito inglese, ci sono due personaggi che sono ancora protagonisti della politica europea e che potrebbero in qualche modo rinverdire il fuoco della crisi: il premier spagnolo Rajoy e l’ex premier italiano Silvio Berlusconi.

 Sale lo spread per l’incertezza politica

Piazza Affari, per esempio, nell’ultima settimana di campagna elettorale, è arrivata a flettersi del 4 per cento e il rendimento dei titoli di stato italiani, è salito, +0,50 euro dal 25 gennaio ad oggi, con l’ipotesi che a governare l’Italia torni Silvio Berlusconi.

Per completare il quadro ci sarebbe da aggiungere che la moneta unica si è indebolita ulteriormente a febbraio, cedendo tre punti, spinta verso il basso anche dal discorso di Draghi, ma soprattutto dagli atteggiamenti degli investitori.

Un altro miliardo di rimborsi da parte di Barclays

La cifra diventa sempre più consistente. Aumenta di mese in mese. Ora, il top managment di Barclays spera che basti per riconquistare la fiducia dei risparmiatori e ridare un volto amichevole dopo gli scandali inerenti alla manipolazione dei tassi di interesse, alla vendita irregolare di prodotti assicurativi e di interest rate swap per le piccole e medie aziende.

Ora, la banca britannica ha dichiarato che metterà da parte un altro miliardo di sterline (circa 1,16 miliardi di euro al cambio attuale) per coprire le lamentele dei clienti ai quali sono stati venduti irregolarmente dei prodotti finanziari; nel complesso si sale così ben oltre i 2 miliardi inizialmente previsti dagli analisti, cioé intorno a 3,6 miliardi.

I nuovi rimborsi

Nello specifico, altri 400 milioni di sterline, per un totale di 850, saranno accantonati per restituire i rimborsi alle piccole e medie imprese a cui hanno venduto prodotti di copertura rispetto alle variazioni dei tassi di interesse. Non più tardi di una settimana fa la Fsa (Financial Services Authority), l’Autorità di vigilanza finanziaria d’Oltremanica, aveva dichiarato di aver completato la revisione di 173 prodotti derivati di copertura piazzati dalle maggiori banche alle piccole e medie imprese, e di aver scoperto che il 90% non erano a norma con i requisiti regolamentari.

Altri 600 milioni verranno invece depositati, anche in questo caso con effetto sul bilancio del 2012, per mettere a tacere i contenziosi circa la vendita forzata di assicurazioni sul credito chiamate Ppi (Payment protection insurance). Tali prodotti sono assicurazioni che coprono l’eventuale malattia o la perdita del lavoro da parte dei sottoscrittori di mutui o carte di credito. Il totale di questa voce sale così a 2,6 miliardi di sterline. Complessivamente, dunque, l’industria finanziaria del Regno Unito ha dovuto mettere mano al portafogli per circa 13 miliardi per fornire i rimborsi ai clienti costretti illegalmente a queste coperture.

Durante il fine settimana, successivamente ad un’ulteriore indagine riguardante la raccolta di capitali emiratini al culmine della crisi finanziaria, la stampa inglese ha riportato alcune indiscrezioni sulla prossima dipartita dalla banca di Chris Lucas, dal 2007 direttore finanziario, e Mark Harding, general counsel. Barclays aveva già perso i vertici, compreso il numero uno Bob Diamond, ai tempi della multa da 450 milioni di dollari relativa alla manipolazione del tasso Libor. Ora la banca è guidata da Antony Jenkins, che ha rinunciato a quasi 3 milioni di bonus sul 2012 “poiché sarebbe sbagliato riceverli dopo un anno di scandali”.