Chiusura in rosso ed esuberi per Barclays

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 Lo scandalo Libor ha colpito diverse banche inglesi e non solo, ma quella che ne sta subendo le maggiori conseguenze è la Barclays. Un colosso del mondo bancario che, prima che il rimaneggiamento dei tassi di interesse venisse scoperto, era una società forte e con conti sempre in attivo.

► Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

Ora le carte sono state scoperte e il 2012 si è chiuso, per la Barclays, con una perdita netta di 1,04 miliardi di sterline (circa 1,2 miliardi di euro). Lo scorso anno si chiuse con un attivo di oltre tre miliardi di sterline.

Una grave perdita che ha costretto l’ad di Barclays, Antony Jenkins, a mettere in piedi un piano di ristrutturazione aziendale che, così come annunciato, prevede il taglio di 3.700 posti di lavoro -1.800 nel settore corporate e investment banking e 1.900 nel comparto retail europeo- e una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi di sterline, circa due miliardi di euro.

A pesare parecchio sui conti della banca è sicuramente stata le multe e gli accantonamenti versati per il coinvolgimento dell’istituto nello scandalo della manipolazione del tasso interbancario Libor e della vendita di prodotti non conformi alle norme.

► Un altro miliardo di rimborsi da parte di Barclays

Questo piano di ristrutturazione ha come obiettivo una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi entro il 2015.

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