Scandalo Libor, multa di 2,5 miliardi a Deutsche Bank

Pesante sanzione per Deutsche Bank. Il gruppo di credito dovrà pagare 2,5 miliardi di multa alle autorità statunitensi e britanniche per il fatto di avere manipolato i tassi benchmark Libor, Euribor e Tibor.

Una multa record per le banche che hanno manipolato i tassi Euribor e Libor

 La Commissione Europea ha comminato una multa record a sei istituti bancari per lo scandalo legato ai tassi Euribor e Libor. Una multa da 1,7 miliardi di euro decisa contro i gruppi bancari considerati colpevoli della manipolazione dei due tassi interbancari fatta due anni fa. Una multa senza precedenti a carico degli istituti bancari tutti europei a parte uno americano.

La parte più alta dovrà essere pagata dalla Deutsche bank che è stata giudicata in entrambe le inchieste e dovrà pagare 725 milioni di euro. Con questa decisione, l’antitrust europea vuole anche avvertire tutte le banche e la finanza europea. Le regole vanno rispettate e che le viola dovrà renderne conto.

Barclays si è ripresa dallo scandalo e aumenta l’utile

 Lo scandalo dei tassi interbancari è stato un argomento caldo per diversi mesi. Il mondo della finanza non ne è uscito been, soprattutto i grandi manager e i vari operatori che sono stati colti in flagrante e che, nella quasi totalità dei casi, hanno perso il loro posto di lavoro oltre che la loro reputazione.

► Possibile class action per lo scandalo Libor

Molte banche coinvolte in quello che è stato definito lo scandalo Libor hanno dovuto correre ai ripari e riorganizzarsi in fretta e furia per cercare di salvare il salvabile. La Barclays, una delle banche inglesi coinvolte, è riuscita nell’obiettivo e ha brillantemente chiuso il primo trimestre del 2013 in attivo.

L’utile netto della banca inglese, dopo  le gravi perdite subite alla fine del 2012, è risultato essere di 839 milioni di sterline, a fronte di una perdita netta di 598 milioni di un anno prima.

Conteggiando anche le tasse il profitto totale della banca ammonta a 1,79 miliardi di sterline contro una una perdita di 2,4 miliardi di euro di un anno fa e di 598 milioni di sterline del primo trimestre, sui quali pesano – gli analisti prevedevano una crescita maggiore del profitto – i 514 milioni di sterline che il ceo Antony Jenkins ha investito per la riorganizzazione dell’intera struttura aziendale.

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Ottimi risultati, quindi, ma lo stesso Jerkins prevede ancora un lungo periodo di lavoro durante il quale creare una nuova Barclays più forte di prima e con una nuova reputazione.

Chiusura in rosso ed esuberi per Barclays

 Lo scandalo Libor ha colpito diverse banche inglesi e non solo, ma quella che ne sta subendo le maggiori conseguenze è la Barclays. Un colosso del mondo bancario che, prima che il rimaneggiamento dei tassi di interesse venisse scoperto, era una società forte e con conti sempre in attivo.

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Ora le carte sono state scoperte e il 2012 si è chiuso, per la Barclays, con una perdita netta di 1,04 miliardi di sterline (circa 1,2 miliardi di euro). Lo scorso anno si chiuse con un attivo di oltre tre miliardi di sterline.

Una grave perdita che ha costretto l’ad di Barclays, Antony Jenkins, a mettere in piedi un piano di ristrutturazione aziendale che, così come annunciato, prevede il taglio di 3.700 posti di lavoro -1.800 nel settore corporate e investment banking e 1.900 nel comparto retail europeo- e una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi di sterline, circa due miliardi di euro.

A pesare parecchio sui conti della banca è sicuramente stata le multe e gli accantonamenti versati per il coinvolgimento dell’istituto nello scandalo della manipolazione del tasso interbancario Libor e della vendita di prodotti non conformi alle norme.

► Un altro miliardo di rimborsi da parte di Barclays

Questo piano di ristrutturazione ha come obiettivo una riduzione dei costi pari a 1,7 miliardi entro il 2015.

RBS coinvolta nello scandalo Libor

 Dopo i primi scandali si fanno sempre più stretti i controlli sulle banche. Fanno scuola i casi della Barclays, che ha pagato una multa di mezzo miliardo di dollari e ha dovuto rivedere tutte le poltrone più importanti, e quello della UBS, il colosso svizzero, anche lei costretta ad una multa molto salata – un milione di euro – per i guadagni illeciti che sono riuscite ad ottenere con il rimaneggiamento dei tassi di interesse.

► Scandalo Libor: UBS pronta la patteggiamento che le costerà un miliardo di dollari

Stessa accusa per RBS, la Royal Bak of Scotland, che, secondo alcune testimonianze,  tra il 2007 e il 2010, avrebbe regolarmente alterato i tassi per aumentare i guadagni provenienti dai derivati. Diverse le indagini che sono state avviate per verificare quanto accaduto.

Se le indagini dovessero portare ad una conferma, anche alla RBS sarà comminata una multa, il cui ammontare dovrebbe essere intorno ai 500 milioni di sterline, più di 800 milioni di dollari.

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Secondo quanto emerso dalle prime indiscrezioni, a partire dal 2007 e fino al 2010, diversi trader della banca hanno falsato il tasso Libor al fine di ottenere maggiori guadagni dalla transazioni legate a questo indice. Come noto, anche per delle variazioni infinitesimali del Libor, si possono ottenere rendimenti particolarmente alti.

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Dai vertici della Royal Bank of Scotland fanno sapere che alcune teste stanno già per cadere, mentre sarà chiesto anche il rimborso dei pagamenti effettuati verso tutti coloro che risulteranno coinvolti nelle indagini.

Scandalo Libor: UBS pronta al patteggiamento che le costerà un miliardo di dollari

 Si potrebbe arrivare già lunedì in mattinata ad una svolta nel caso dello scandalo Libor. La UBS, la banca svizzera più importante, coinvolta nelle indagini fin dal principio e rea di aver preso parte al rimaneggiamento dei tassi di interesse, grazie alla sua collaborazione nelle indagini potrebbe uscirne con il pagamento di una multa di un milione di euro.

La notizia è stata riportata sia dal Wall street journal che dal Financial times e segue la notifica dei tre arresti avvenuti nei giorni scorsi a Londra. Il rimaneggiamento dei tassi di interesse sui mutui, quindi il Libor per la Gran Bretagna, come anche lEuribor per l’Unione Europea, sul quale le istituzioni comunitarie stanno investigando, porta dei grandi profitti nelle casse delle banche, perché è attraverso questi tassi che, oltre a decidere i tassi di interesse sui mutui, si calcola il valore di molte transazioni finanziarie.

Nello scandalo, sia quello inglese che quello europeo, sono coinvolte molte banche, che sono finite nel mirino degli investigatori già da qualche tempo. Quelle che hanno collaborato alle indagini, come la Barclays, potranno cavarsela con il pagamento di una multa, che sarà calcolata in base ai profitti illegali che la banca in questione è riuscita ad intascare.

La Barclays ha pagato circa mezzo miliardo di dollari e ha dovuto rivedere tutte le poltrone più importanti, per l’UBS il trattamento sarà lo stesso. La banca elvetica, dopo aver ammesso di essere sotto controllo, ha già iniziato l’operazione di ristrutturazione dei vertici – sono stati licenziati in 20 tra manager e operatori – e il taglio di 10 mila posti di lavoro.