Finalmente il prezzo dei carburanti inizia a scendere

 Benzina e gasolio stanno scendendo di prezzo. E’ l’effetto del calo delle quotazioni internazionali che, molto probabilmente anche a causa delle diverse polemiche che si stanno alzando in questi giorni sulle maggiori compagnie petrolifere, sta facendo abbassare anche i prezzi dei carburanti al distributore.
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Sono sopratutto i cali delle quotazioni che si stanno registrando già da qualche tempo nell’area del Mediterraneo, 45 euro per mille litri di benzina negli ultimi quattro giorni di mercato) hanno indotto le compagnie petrolifere a rivedere i prezzi applicati ai clienti finali.

Eni è stata la più coraggiosa e ha dato un taglio netto al prezzo della benzina applicato nei suoi distributori, già venerdì scorso la compagnia ha tagliato di un centesimo il prezzo al litro della benzina e di tre quello del gpl, al quale si è aggiunto ieri il taglio di altri 2 centesimi sul gpl e d altrettanti sul diesel.

Anche altre compagnie si sono aggiunte a questa corsa al ribasso, anche se con meno enfasi: Ip e Tamoil (-1 centesimo sulla benzina); Q8 e Shell (-1 centesimo sulla benzina e -1 sul diesel); Totalerg e Esso (-0,5 sulla benzina e altrettanto sul diesel).

► Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

In generale la media del prezzo dei carburanti in Italia è di 1,857 euro/litro per la “verde“, 1,757 per il diesel e 0,824 per il gpl, un andamento al ribasso trainato anche dai prezzi nettamente inferiori che applicano le pompe bianche.

I prezzi della benzina tornano a crescere

I prezzi della benzina tornano a fare notizia, o forse non hanno mai smesso veramente di essere al centro dell’attenzione. Nel fine settimana i prezzi della benzina torneranno ad aumentare e la Coldiretti denuncia la situazione. I prezzi medi saranno di 1,876 Euro per la benzina, con un aumento dello 0,9%, e di 1,783 Euro per il diesel, con un aumento dello 0,4%. L’impennata dei prezzi inizia con Eni e anche Esso e TotalErg sono in linea con gli aumenti.

Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

Per la Coldiretti ormai la benzina costa più della spesa, con un litro di benzina che vale il 40% in più di un pacco di pasta e il 50% in più di un litro di latte. In particolare, la Coldiretti nella sua analisi sottolinea come fare il pieno della benzina costa ora di più del costo della spesa per una settimana delle famiglie.

Ulteriori aumenti benzina

Da questo studio dell’associazione si vede come fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri arriva a costare più di 112 Euro, mentre le famiglie italiane spendono in media 111 Euro alla settimana per la spesa, dai dati Istat.

Il rapporto non è quindi equo a livello etico e nemmeno sostenibile a livello economico. In questo senso, la ripresa economica in Italia non è facile.

Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

 C’è voluto un anno ma alla fine i decreti ministeriali per l’attuazione del decreto liberalizzazioni (Dl 1/12) voluto dal governo Monti nel gennaio 2012 sono arrivati. Questa mattina, infatti, il Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha apposto le sue firme su quello che sarà il nuovo deal per la trasparenza dei prezzi del carburante praticati dai distributori.

Decreti attuativi che coinvolgeranno ben 20mila punti vendita, molti di più di quanti previsti nelle precedenti legislazioni in materia, che dovranno comunicare al ministero dello Sviluppo economico i prezzi praticati e avranno l’obbligo di esporre bene in vista i tabelloni su cui è scritto il prezzo praticato, al netto dei possibili sconti applicati.

Obbligo di comunicazione al Ministero dei prezzi praticati

La comunicazione dei prezzi praticati al Ministero -che verrà pubblicata sul sito del Ministero- è un concreto aiuto al cittadino che potrà sapere, in ogni momento e in qualsiasi luogo, quanto spenderà per ogni litro di carburante. Questo obbligo entrerà in vigore con la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale e successivamente andrà fatto ogni volta che il prezzo del carburante aumenta, cosa, invece, non obbligatoria nel caso in cui il prezzo sia in discesa. A prescindere da variazioni del prezzo, comunque, i gestori dovranno comunicare i prezzi effettuati ogni otto giorni.

Il calendario di adeguamento

Strade statali:

– dal 30esimo dalla pubblicazione del Dm sul sito ministeriale l’obbligo di comunicazione riguarderà solo gli impianti che vendono gas (Gpl e metano, anche assieme ad altri carburanti);

– del 90 esimo giorno toccherà anche agli impianti che vendono solo benzina e/o gasolio in modalità self service (anche in abbinamento alla modalità “servito”);

– dal 120esimo giorno, l’obbligo scatta per tutti.

L’obbligo di comunicazione per i distributori ubicati sulla rete di viabilità ordinaria scatterà dal 180esimo giorno dalla pubblicazione del Dm.

Cartellonistica

Per quanto riguarda i cartelloni pubblicitari, i decreti ministeriali prevedono l’obbligo della visibilità. In pratica i tabelloni su cui  è riportato il prezzo praticato dal gestore, dovranno essere ben visibili dalla strada e dovranno rispettare un determinato ordine: prima il prezzo del gasolio, poi benzina, Gpl e metano.

Indicazioni specifiche anche per le modalità di scrittura dei prezzi: restano le tre cifre decimali, ma solo le prime due andranno con i caratteri più grandi, che dovranno avere un’altezza minima 12 centimetri, la stessa che dovrà essere usata anche per la cifra intera. I prezzi esposti devono essere riferiti al self service; nel caso in cui il gestore pratichi anche la modalità servito, i prezzi relativi dovranno essere esposti su un cartellone separato che riporti solo le differenze in aumento rispetto al self service.

Il calendario di adeguamento

– a partire dal 15esimo giorno dopo la pubblicazione del Dm sulla Gazzetta Ufficiale, i prezzi andranno indicati senza sconti:

– dal 60esimo giorno andranno evidenziati la cifra intera e le prime due decimali;

– dal 90esimo giorno scatterà il nuovo ordine di elencazione dei prezzi dei vari prodotti, dall’alto verso il basso.

 

Ulteriori aumenti benzina

 Le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati continuano (anzi, tornano) a salire in maniera vertiginosa. I primi segnali dei giorni scorsi erano solo un inizio timido. Ora anche i prezzi alla pompa sono nuovamente in rialzo. Il discorso riguarda sia la benzina, sia il diesel.

Prezzi

Nella giornata di ieri, il prezzo nazionale per la benzina verde si è attestato sui 620 euro per mille litri (+7). Il prezzo del gasolio, invece, si è attestato sui 629 euro per mille litri (+9).

In quattordici giorni  la quotazione della benzina è salita dell’equivalente di 4,7 centesimi al litro. La quotazione del diesel, invece, è aumentata di circa un centesimo. Aumentano dunque per il secondo giorno di fila le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito: la benzina è oggi a 1,831 euro/litro (+0,6 centesimi), il diesel a 1,765 euro/litro (+0,1 centesimi).

Rimangono, invece, stabili il Gpl (a 0,844 euro/litro) e il metano (a 0,989 euro/kg).

Modifiche listini Eni, Q8, Esso e TotalErg

Le rilevazioni degli organi preposti dicono che nella mattinata di oggi Eni, Esso, Q8 e TotalErg hanno modificato i propri listini. L’aumento è di un centesimo al litro sulla benzina.

Esso: aumento di 0,5 centesimi sulla verde e 0,3 centesimi sul diesel.

Q8: aumento solo sulla verde, di +0,5 centesimi.

TotalErg;  +0,6 centesimi sulla benzina e +0,3 centesimi sul gasolio.

Fisco rischia per mancati introiti carburante

I prezzi del carburante sono troppo elevati a causa delle accise e così lo Stato guadagna molto meno dalla vendita di benzina e gasolio. Un cane che si morde la coda, insomma.

Soltanto nel mese di dicembre il peso delle proprie azioni è stato pagato caro dal Fisco, che ci ha rimesso quasi il 10% di entrate.

Dicembre

A dicembre il gettito inerente a questa particolare voce, è infatti restato dietro del 7,2%. Il calcolo dei soldi che non tornano è stato fatto dal Centro Studi Promotor (Csp), il quale ha già lanciato l’allerta sull’intero 2013.

Trend negativo

Proseguendo così, lo Stato rischierebbe di veder sparire quasi 2,6 miliardi di tasse. Un rischio possibile, che diverrebbe realtà se solo nei prossimi 12 mesi il trend proseguisse sugli stessi livelli dei 30 giorni esaminati durante l’ultimo mese del 2012. La colpa? Secondo il Centro Studi è da ascrivere cosìddetto effetto Laffer, che in altri termini è il calo del gettito a fronte di una tassazione eccessivamente elevata.

Bilancio 2012

Il portafoglio degli automobilisti, come è noto piange. Balzelli e continui aggravi la fanno da padrona. Nelle ultime settimane sono scattati rincari delle autostrade, aumenti delle multe e delle assicurazioni.

Già dal 2012 le famiglie avevano stoppato la propria spesa alla pompa. Secondo il bilancio effettuato nel 2012, infatti, i consumi di benzina e di gasolio, in Italia, sarebbero calati del 10,5%. Non è però bastato a niente lasciare l’auto ai boz. Dai dati elaborati dal Centro Studi appare infatti che la spesa complessiva è aumentata a 67,4 miliardi con una crescita del 4,7% proprio per effetto delle tasse più alte.

Aumenta il prezzo della benzina

 L’aumento del prezzo dei carburanti, e soprattutto della benzina, era stato annunciato ed è arrivato. Nel fine settimana ci potrebbero essere aumenti dovuti alla salita delle quotazioni internazionali.

Pompe bianche e GDO per rompere l’oligopolio dei carburanti

Eni ha aumentato i prezzi di 1 centesimi euro/litro sulla benzina e sul diesel e anche le altre compagnie petrolifere fanno registrare aumenti. Il prezzo della benzina e del diesel è aumentato di 0,50 centesimi di Euro al litro alla IP, Q8 ed Esso, mentre la Shell ha aumentato di 0,50 centesimi di Euro solo il prezzo della benzina verde.

Il prezzo del gas scenderà a partire da aprile

I prezzi potrebbero aumentare ancora e ci sono differenze in base alle zone dove si fa riforimento. Nel centro delle città si hanno le punte più alte e si può arrivare a 1,893 Euro al litro per la benzina, 1,798 Euro al litro per il diesel e 0,895 Euro al litro per il gpl. A livello nazionale la media è di1,836 Euro al litro per la benzina, 1,767 Euro al litro per il diesel e 0,863 Euro al litro per il gpl.

In crescita anche i prezzi dei no logo, che sono a 1,745 Euro al litro. Per la benzina si può spendere anche 1,820 Euro al litro se non in centro.

Pompe “bianche” e GDO per rompere l’oligopolio dei carburanti

 Il prezzo dei carburanti aumenta costantemente e anche per il 2013 sono stati previsti dei nuovi aumenti a causa del prezzo elevato con cui questo bene viene scambiato nelle piazze internazionali. Prezzi sempre più alti che mettono in difficoltà i consumatori.

Ma la possibilità di risparmiare c’è, facendo rifornimento alle pompe bianche, cioè a quelle che non hanno nessun marchio che sono intorno alle 2000 sul territorio, o a quelle della Grande Distribuzione (86 punti vendita), che mettono a disposizione il carburante a prezzi molto più bassi, fino a 13 centesimi al litro. Per questo l’Antitrust ha avviato un’indagine per capire come rafforzare i meccanismi della libera concorrenza anche in questo mercato che da sempre è governato da un regime di oligopolio.

Sono due le compagnie petrolifere che hanno le quote di mercato più ampie e sono più efficienti (Eni ed Esso) e proprio su queste due, insieme alle altre cinque di maggior rilievo – 22.000 punti vendita sul territorio nazionale – si è concentrata l’attenzione del garante del mercato che ha evidenziato come la loro presenza sul mercato potrebbe essere nata da un accordo collusivo tra i diversi operatori teso a eliminare la concorrenza. Nella pratica non sono state trovate delle prove a sostegno di questa tesi, ma l’Antitrust chiede che siano emesse delle leggi più chiare ed efficaci per combattere questo regime di oligopolio.

Per ora la situazione italiana in merito al prezzo di vendita dei carburanti si presenta piuttosto diversificata in base alle zone di riferimento –  Sud con prezzi sempre più elevati, Nord Est ed il Nord Ovest con i prezzi più bassi e il Centro con prezzi intermedi – ma la situazione cambia se si prendono in considerazione i prezzi applicati dai singoli operatori presenti sul mercato: le pompe della Grande Distribuzione sono quelle che riescono a fare i prezzi più bassi solo se hanno il marchio esclusivamente il marchio del distributore, mentre se sono in co-branding hanno maggiori difficoltà a mantenere i prezzi bassi.

I distributori più economici, comunque, sono le pompe bianche, che riescono a praticare prezzi più bassi di almeno due centesimi per litro rispetto alla Grande Distribuzione. Il problema, però, di questi operatori, è la scarsa presenza sul territorio, che rende impossibile una situazione di concorrenza.

L’Antitrust evidenzia anche che la situazione potrebbe cambiare già nel breve termine, con alcuni operatori che non saranno più concorrenziali e usciranno dal mercato, mail processo è ancora lungo e, per giungere ad una situazione in cui i distributori di carburanti si contendano il mercato in regime di concorrenza reale, e non più di oligopolio, è necessario affrontare i seguenti step:

agevolare lo sviluppo di operatori indipendenti efficienti;
– per la grande distribuzione preferire il modello di vendita con il solo marchio dell’operatore e non il co-branding:
– incentivare lo sviluppo di infrastrutture logistiche e di raffinazione coerenti con una presenza uniforme sul territorio delle cosiddette pompe bianche:
ampliare i controlli sui distributori con la creazione di una banca dati dei prezzi praticati da ogni singolo distributore, che servirebbe anche per aumentare la percezione, da parte dei consumatori, di una reale opportunità di scelta tra prezzi diversificati;
– cercare maggiore spazio per le pompe bianche con lo sfruttamento del mercato all’ingrosso dei prodotti petroliferi liquidi;
– creare delle misure che favoriscano l’ingresso degli operatori indipendenti nel mercato dei carburanti per migliorare le condizioni di accesso ai servizi di stoccaggio e mantenere costante il grado di liquidità del mercato all’ingrosso dei prodotti petroliferi.

Aumento dei carburanti in occasione del Capodanno

 Ieri la benzina ha visto lievitare il suo prezzo nelle piazze internazionali (+37 dollari/ton per la benzina che torna a “quota 1.000” e +11,75 per il diesel), salendo da 550 a 569 euro ogni mille litri (si tratta del 3,5% in più). Un grande salto, quindi, che, come sempre accade, porterà ad una revisione al rialzo del prezzo dei carburanti da parte delle maggiori compagnie petrolifere.

A contentere il prezzo del petrolio solo il cambio favorevole tra euro e dollaro.

Così, dopo i salassi delle tasse e i vari aumenti previsti per il prossimo anno, gli italiani dovranno sborsare di più anche per gli spostamenti. In questo momento i prezzi medi nazionali si assestano, per la benzina verde a 1,811 euro/litro e a 1,754 per il diesel. Solo il prezzo del GPL è rimasto quasi immutato, salendo di un solo centesimo per ogni litro (0,878 euro).

Nel dettaglio, parlando sempre di prezzi per la modalità servito,

si va dall’1,800 euro/litro di Eni all’1,811 di Tamoil (no-logo in  leggera salita a 1,692). Per il diesel si passa dall’1,741 euro/litro  di Esso all’1,754 di Shell e Tamoil (no-logo a 1,621). Il gpl infine è tra 0,864 euro/litro di Esso e 0,878 di Q8 (no-logo a 0,827)

Miracolo – Benzina: torna sotto l’1,80

  Gli italiani tirano un piccolissimo sospiro di sollievo. Oggi la benzina è scesa sotto la soglia di 1,8 euro al litro. Non accadeva da febbraio scorso.
L’attuale scia di ribassi ha fatto si che il prezzo medio della benzina verde scendesse a 1,794 euro al litro nei distributori TotalErg.
In base alle rivelazioni di Staffetta Quotidiana possiamo affermare che il brand con il prezzo più basso al momento è questo. Ma sotto la quota di 1,8 euro troviamo anche Q8, stabile a 1,799 euro.
Avranno fatto effetto le ultime decisioni prese dall’Eni?
Questa è un ottima notizia per gli automobilisti italiani ai quali va il consiglio di approfittare di questo primo e importante calo dei prezzi al litro, onde risparmiare in un periodo in cui il rincaro generale del costo della vita non esista a fermarsi.
I ribassi nel dettaglio: Occorre sottolineare che nel mentre le quotazioni internazionali in euro hanno effettuato una sorta di piccolo rimbalzo, quelle nazionali hanno iniziato a muoversi sui prezzi raccomandati. Parliamo, di preciso dei seguenti marchi:
IP (- 2,5 cent euro/litro sulla benzina e – 2 sul diesel);
Shell (- 2 per entrambi i prodotti);
TotalErg e Q8 (- 2 sulla “verde” e – 1,5 sul diesel);
Tamoil (- 1 per entrambi i prodotti);
Esso (- 1 e – 0,5 rispettivamente).