Cipro a rischio default

Ci sono nuovamente brutte notizie per Cipro. Il suo rating è stato declassato dal punteggio B al punteggio CCC+ dall’agenzia di Rating Standard & Poor’s. Per l’agenzia, inoltre, il rischio che il debito cipriota implichi l’azzeramento e il default del Paese è nettamente progredito.

A cosa si deve il declassamento del rating di Cipro? A seguito dell’ultimo downgrade (in data 17 ottobre 2012) si è verificato un deterioramento. La pressione finanziaria e l’incertezza ora si fanno sentire maggiormente su Nicosia e dintorni.

Appaiono inoltre sempre più limitate le opzioni di finanziamento del Governo. I Partner d’area dell’Eurozona non fanno che esitare. La crisi bancaria, d’altronde, è nell’aria da tempo e i costi sono altissimi. Ecco perché Standard & Poor’s parlano di rischio default. Un rischio che cresce di giorno in giorno e che va tenuto in considerazione.

Nel giugno di quest’anno Cipro ha chiesto assistenza alla Troika. Ma le trattative sono state lente e passive. La negoziazione ha fatto registrare timidamente alcuni progressi soltanto nelle ultime settimane. In ballo c’è la negoziazione dei termini di un memorandum of undertanding che stenta però a decollare.

Secondo S % P, l’esitazione dei partner d’area e il mancato decollo delle trattative con la Troika sono dovuti al fatto che non vi è ancora una soluzione al modo in cui aiutare Cipro e il suo sistema bancario. Il downgrade, se le pressioni e l’incertezza dovessero protrarsi sarà dunque necessario.

Rischio default anche per Cipro

 Tra i paesi a rischio default, fino a questo momento, si è parlato soltanto della Grecia che nell’ultima settimana, però, ha ottenuto un buon riconoscimento da parte di Standard&Poor’s. La situazione di Atene resta ancora critica ma il governo ha fatto numerosi passi avanti per non vanificare gli sforzi dei cittadini.

Adesso, però, l’attenzione si sposta verso un’altra nazione che sta attraversando un periodo molto difficile: Cipro. Il rating dell’isola in question è stato tagliato proprio da Standard&Poor’s che lo ha portato al livello CCC+ conservando però un outlook negativo.

Il che vuol dire che il rischio di default di Cipro è ancora più plausibile. C’era già stato ad ottobre un declassamento da parte delle agenzie di rating che aveva messo in evidenza una situazione molto precaria delle finanze cipriote.

Standard&Poor’s spiega  nella nota che il rischio di default per Cipro è crescente perché da un lato il Governo non ha più le opzioni di finanziamento che aveva in passato e dall’altra i partner dell’isola che appartengono all’aerea euro, non sembrano disposti a sobbarcarsi il peso di una crisi bancaria dell’isola.

Cipro ha chiesto aiuto nel giugno del 2012 ma le trattative con la Troika sono andate molto a rilento e la domanda su come finanziare le banche di Cipro è rimasta inevasa.

Il salvataggio di Cipro all’orizzonte

 In questi giorni di riunioni e meeting rinviati in Europa, tutti parlano della Grecia, ma pochi, invece, prendono la palla al balzo per analizzare anche la situazione di Cipro. Il governo cipriota è stato oggetto di discussione nella settimana passata.

Sembra infatti che il governo abbia assicurato la presentazione di un piano di salvataggio concordato con Bruxelles ma i creditori sono ancora scettici sul risultato e sull’effettività di questa decisione.

L’ultima riunione tra i leader europei è stata densa perché sul fuoco c’era davvero tanta carne: la Grecia certamente ma anche un piano di salvataggio concordato tra Unione Europea, Fondo Monetario e Banca Centrale, per Cipro. Fiducioso il portavoce cipriota Stefanos Stefanou.

Il piano raccontato alla stampa prevede un intervento, o meglio un finanziamento per le banche di Cipro che sono state costrette quasi a chiudere i battenti a causa di un’esposizione eccessiva rispetto al debito greco. I legami tra Cipro e Atene, in fondo, sono noti da tempo.

Il piano d’aiuti sarebbe un finanziamento di 16 o 17 miliardi di euro che equivalgono al PIL annuo del paese. Ma tutti i paesi della zona euro dovranno ratificare questa decisione e Cipro dovrà dimostrare avere gli strumenti per risanare e consolidare le basi del sistema bancario e di quello produttivo.

Chi investe in opzioni binarie prende spunto da queste notizie per indirizzare al meglio gli investimenti, sulla base del verificarsi o meno di questo “salvataggio”.

Troika a Cipro per salvare l’Isola

 Prosegue il lavoro di Fmi, Ue e Bce. Domani la Troika si recherà a Cipro per tentare di salvare il Paese.

Un’operazione che cade nei giorni della rielezione di Barack Obama, nonché nel momento in cui le borse accennano a una risalita. I media ellenici hanno così commentato il primo dei due grandi avvenimenti di questi giorni, ovvero la conferma alla Casa Bianca:

“La rielezione di Barack Obama è senza dubbio una buona notizia per la Grecia e l’Europa in generale dal momento che il presidente americano ha più volte sostenuto il Paese al contrario di Mitt Romney, che non ha perso un’occasione per additare la Grecia come esempio da evitare”.

Fmi, Ue e Bce, intanto, controllano in continuazione i bilanci dell’Eurozona. Domani i rappresentanti della Troika, per effetto di questo piano, saranno a Cipro. Obiettivo: studiare un progetto atto a salvare l’Isola.
Ad annunciare la presenza del team di rappresentanza è lo stesso governo della capitala cipriota, Nicosia, nella persona del suo portavoce governativo Stefanos Stefanou..
”Venerdì ricominceranno i negoziati con l’obiettivo di assicurare un accordo sul programma di aggiustamento fiscale per un prestito a Cipro”.