Se la ripresa è una chimera, a crescere è il debito pubblico. In maniera molto evidente, peraltro. Quasi in automatico, con l’Italia che spende più di quanto guadagna lo stock di debito continua ad aumentare.

Se la ripresa è una chimera, a crescere è il debito pubblico. In maniera molto evidente, peraltro. Quasi in automatico, con l’Italia che spende più di quanto guadagna lo stock di debito continua ad aumentare.

Il debito pubblico archivia il 2015 con una crescita pari a 33 miliardi e 800 milioni, portandosi il 31 dicembre a quota 2.169,9 miliardi. A fine 2014, secondo i dati comunicati da Bankitalia, il debito ammontava a 2.136 miliardi (132,4 per cento del Pil), mentre alla fine di novembre era sopra 2.200 miliardi.

Per il debito pubblico italiano, il mese marzo ha portato a un nuovo record. Stando ai dati di Bankitalia, inclusi all’interno del Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, il debito delle amministrazioni pubbliche è cresciuto di ben 14,0 miliardi in confronto a febbraio, salendo a 2.228,7 miliardi. In sintesi, invece, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a marzo a 27,8 miliardi, in linea con il 2015.

Il debito pubblico è un’ossessione per i governi che si occupano dei bilanci del Paese e sul raggiungimento del pareggio non fondano soltanto una manovra economica ma anche una strategia politica. In questo panorama l’allarme di Bankitalia è importante.
Durante il secondo trimestre dell’anno in corso si registrano buone notizie provenienti dal Vecchio Continente per quanto riguarda il debito pubblico, che appare in calo. Non tutti, però, possono festeggiare questo risultato.
Si registra un netto calo per quanto concerne il debito pubblico durante il mese di agosto 2015. In particolar modo, la discesa è il risultato di uno svuotamento del conto corrente del Tesoro.
A maggio del 2013 si vociferava già in relazione alla probabile diminuzione dei flussi di acquisto delle obbligazioni in dollari USA da parte della Fed.
Il debito delle amministrazioni pubbliche ha fatto registrare un aumento di 10 miliardi in aprile, attestandosi a 2.194,5 miliardi e battendo il precedente record storico di 2.184 toccato a marzo.
Il 2015 si apre con una buona notizia per quanto concerne le economie del G7 e quelle dei Bric. Si prevede un calo del 6,3% del debito pubblico complessivo da rifinanziare.
Lo Stato italiano ha intenzione di allungare la vita media del proprio debito pubblico. Pare sia una buona notizia, tuttavia non lo è per nulla.