Per Olli Rehn la crisi non è ancora finita e l’Italia deve fare attenzione ai suoi conti

 Il vicepresidente della Commissione Ue responsabile degli Affari economici, Olli  Rehn, è tornato recentemente sulla questione della situazione economica europea parlando nel corso di una audizione alla Camera. Il commissario, che già nei giorni scorsi era intervenuto sulla questione a livello internazionale, ha ribadito infatti che la crisi economica nel Vecchio Continente ancora non appare del tutto terminata e che quindi non è possibile lasciarsi andare a facili entusiasmi. 

Il deficit italiano sarà mantenuto sotto il 3% del PIL

 Se nei giorni scorsi più voci si sono levate dagli ambienti internazionali europei per mettere in guardia l’Italia su un possibile sforamento dei conti pubblici, che, messi sotto pressione da imprevisti aumenti delle spese e del fabbisogno dello Stato, sembrano correre nuovamente il rischio di superare i livelli imposti dalla Commissione Europea, arrivano in queste ultime ore puntuali rassicurazioni da parte dello stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni.

Il debito pubblico italiano è aumentato di 84 miliardi nel 2013

 Mentre in Europa si respira già l’aria più lieve della ripresa economica, l’Italia sembra ancora poco interessata da questo processo di timida crescita internazionale, dal momento che i dati che vengono desunti dalla situazione del Paese reale sembrano portare in tutt’altra direzione. E proprio sulla base di questo motivo l’attenzione degli osservatori internazionali dell’Eurozona è concentrata sulla situazione del debito pubblico italiano, che ogni giorno diventa sempre più ingente.

Perché aumenterà l’Iva?

Ormai quasi inevitabile un aumento dell’Iva a inizio ottobre. Vediamo i motivi dell’aumento e perché sarà così difficile evitarlo.

I debiti già pagati dalla Pubblica Amministrazione

 Continua senza sosta in Italia la maxi – operazione di saldo dei debiti maturati nei mesi precedenti dalla Pubblica Amministrazione italiana, che prima dell’ emissione dei primi provvedimenti risolutivi ammontavano a circa 40 miliardi di euro. 

Il Tesoro deve rifinanziare 122 miliardi di Bot e Btp

 Anche per il Ministero delle Finanze e dunque per il Tesoro italiano arrivano puntuali le scadenze di fine 2013. A cui, a quanto pare, è decisamente meglio pensare in anticipo. Secondo una recente analisi svolta da Unimpresa, sulla base di dati ufficiali forniti dalla Banca d’ Italia, entro la fine di quest’ anno arriveranno infatti a scadenza oltre 122 miliardi di euro di debito pubblico che lo Stato italiano si troverà a dover rifinanziare.

Rischio di deficit di liquidità per il Tesoro USA

 I problemi relativi alle crisi di liquidità e quelli relativi al debito pubblico sembrano non interessare solo i Paesi del Vecchio Continente, ma affacciarsi anche oltreoceano. In America, infatti, negli Stati Uniti, potrebbe diventare sempre più concreto un rischio di deficit di liquidità per il Tesoro. E il Segretario al Tesoro, Jack Lew, ha subito lanciato l’ allarme.