Guida alla richiesta di tutela per gli esodati all’Inps

 Oggi il Ministro del Welfare Elsa Fornero ha annunciato che il prossimo martedì 16 aprile arriverà il decreto per la garanzia di copertura della terza tranche di esodati. Circa 20 mila persone, che si aggiungono a 120 mila già salvaguardati.

► Martedì 16 il terzo decreto per gli esodati

La copertura è garantita a chi ne fa richiesta all’Inps e stanno per scadere i tempi per la domanda relativa alla seconda tranche di esodati, circa 55 mila persone. Facendo domanda ll’Inps queste persone potranno accedere al pensionamento con il vecchio regime precedente l’entrata in vigore della riforma delle pensioni.

Vediamo nel dettaglio chi può far richiesta e come si fa.

Chi può far richiesta di copertura?

Possono fare la domanda di copertura all’Inps 4 diverse categorie di lavoratori:

1. i 40.000 lavoratori che hanno firmato la richiesta di mobilità o cassa integrazione entro il 2011;

2. i 7.440 lavoratori che alla data del 4 dicembre 2011 hanno avuto l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria del pagamento dei contributi e che, quindi, matureranno il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2014;

3. i 1.600 lavoratori che rientrano nel Fondo di Solidarietà;

4. i 6.000 che hanno firmato per la mobilità secondo la legge n. 14 del 2012 (decreto mille proroghe).

I termini di scadenza per la presentazione della domanda di tutela

Il termine ultimo per la presentazione della domanda di tutela per gli esodati è fissato, per questa seconda tranche, al 21 maggio 2013. La domanda deve essere presentata alle Direzioni Territoriali del Lavoro (Dtl) competenti.

Chi deve fare la richiesta può rivolgersi ai Patronati o alle associazioni sindacali.

L’Inps, una volta chiusi i termini per le presentazione delle domande, comunicherà al lavoratore richiedente, anche se il tempo necessario alla comunicazione non è ancora stato specificato, l’eventuale accoglimento o meno della richiesta.

In caso di rifiuto il lavoratore ha tempo 30 giorni dalla comunicazione per presentare il ricorso.

Martedì 16 il terzo decreto per gli esodati

 Erano tantissimi in attesa che arrivasse questo giorno. Con precisione 10.130 persone, tutti esodati, ossia persone che, dopo l’entrata in vigore della riforma delle pensioni, si sono trovati senza reddito da lavoro né reddito da pensione, che attendevano il grande giorno in cui sarebbe stato firmato il decreto per la loro salvaguardia.

► Il Governo discute di debiti delle PA, di esodati, di Tares e di Iva

Questa mattina una bella notizia, anche se ancora rimane tutto da vedere: il ministro del Welfare ha annunciato che il decreto di salvaguardia verrà varato il prossima martedì 16 aprile. Meno di una settimana, quindi, e il documento ha già ricevuto il via libera dalla Commissione speciale del Senato e delle Camera.

Abbiamo avere il parere conforme a quello della Camera e questo agevola il lavoro del Governo. Oggi pomeriggio c’è una riunione dei tecnici al ministero. Spero sia tutto pronto per martedì.

Questo quanto dichiarato dal Ministro che al momento è impegnata nella ricerca dei fondi per la salvaguardia di questi ulteriori 10 mila esodati, dopo che i primi due decreti ne hanno sistemati oltre 120 mila. Servono nuove risorse per gli ammortizzatori sociali, subito, perché la Fornero non vuole lasciare questa incombenza al prossimo governo, se e quando arriverà.

► Quali soluzioni per gli esodati con il nuovo governo?

Secondo le ultime stime dei sindacati delle scorse settimane solo per la cassa in deroga per il 2013 manca circa un miliardo di euro. Ma è necessario aspettare, almeno fino a martedì per capire se si riuscirà a trovare l’equilibrio economico che permetta a queste persone di ottenere ciò che è loro diritto.

Oggi il Governo discute di debiti delle PA, di esodati, di Tares e di Iva

 Oggi alle 19 si riunirà il Consiglio dei Ministri con un ordine del giorno piuttosto denso. Il punto focale delle discussione di oggi sarà il decreto che permette lo sblocco dei primi 40 miliardi di euro che dalle pubbliche amministrazioni torneranno alle imprese italiane, con tutta la coda di polemiche che si è portato appresso per la possibilità di un anticipo dell’addizionale Irpef.

► La Tares sarà rinviata o no?

Ma non solo: il governo Monti in prorogatio dovrà discutere anche della questione degli esodati, della Tares e dell’aumento dell’Iva. Temi molto cari a tutti i cittadini italiani.

Per quanto riguarda gli esodati – persone senza lavoro e senza stipendio che in base alle Legge di Stabilità 2013 dovrebbero essere salvaguardate – il nodo da sciogliere è la ricerca delle risorse per una nuova salvaguardia a loro favore, come previsto dalla Legge di Stabilità, e il numero di quanti dovranno essere salvaguardati.

Si parla di circa 10 mila persone, un numero dal quale il governo vorrebbe eliminare tutti quelli che hanno guadagnato dal momento delle dimissioni dall’azienda alla fine 2012 la somma di 7.500 euro lordi all’anno, mentre il Parlamento vuole che restino fuori dal salvataggio soltanto coloro che nell’ultimo mese dello scorso anno abbiano potuto beneficiare di un reddito alternativo.

► Rimborsi Iva, una speranza per le aziende italiane

Anche per le tasse la discussione si profila accesa tra chi vorrebbe rinviare l’entrata in vigore della Tares e chi, invece, propone solo un rinvio parziale, e tra coloro che vorrebbero congelare l’aumento di un punto percentuale dell’Iva previsto per l’estate e chi non vuole farlo.

Il ministro Fornero annuncia il terzo decreto esodati

 E’ stato firmato il testo definitivo del terzo decreto di salvaguardia per gli esodati.

Il terzo decreto, che mette al sicuro altre 10 mila persone. Un buon risultato, sicuramente, ma restano ancora molti punti da chiarire e, soprattutto, ancora centinaia di esodati -lavoratori che si sono trovati per effetto della Riforma Fornero, senza reddito da lavoro e da pensione- senza alcuna garanzia.

► Quali soluzioni per gli esodati con il nuovo governo?

Oggi finalmente è terminato, con il concerto del ministero dell’Economia, l’iter per l’ultimo decreto per la salvaguardia, previsto dalla legge stabilità, di 10 mila persone.

Queste le parole del ministro del lavoro uscente, confermate poco dopo dalla nota ufficiale del suo ministero:

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha definito, d’intesa con il ministro dell’Economia e delle Finanze, il terzo decreto in favore dei lavoratori salvaguardati, ai quali verrà applicata la precedente normativa in materia di requisiti e decorrenze del trattamento pensionistico. Il decreto prevede la salvaguardia per un numero complessivo di 10.130 lavoratori, che si aggiungono alle platee di lavoratori già individuati dai precedenti due decreti.

► Ancora polemiche sulla copertura per gli esodati

Quindi, al momento, con questo terzo atto siamo giunti alla copertura di quasi 140 mila persone. Il problema, come il ministro ha dichiarato a SkyTg24, è sapere con certezza il numero totale degli esodati.

Scadenze da rispettare per accedere alla salvaguardia per gli esodati

 Il Ministro Elsa Fornero, nel corso di un convegno alla Camera dei deputati, ha annunciato ufficialmente che la procedura avviata in estate per la salvaguardia degli esodati è finalmente conclusa e che, per l’inizio del mese di febbraio, arriveranno le prime lettere di ammissione.

► Esodati, cresce la copertura

Il totale degli esodati che rientrerà in questa prima ondata è di circa 65mila individui, la seconda tranche, invece, riguarderà circa 55mila persone. Questo è l’effetto del decreto ministeriale di attuazione del 5 ottobre 2012, pubblicato in Gazzetta ieri, che ha chiarito i termini per la salvaguardia dei contributi volontari e apre la porta anche alle garanzie per coloro che sono stati esclusi dalla prima tornata.

Trovati i fondi per gli esodati

Le scadenze da rispettare per avere la salvaguardia

Aziende

20 febbraio: termine ultimo per inviare al ministero del Lavoro l’elenco dei lavoratori licenziati entro il 31 dicembre 2012, indicando per ognuno la data di fine rapporto.

31 marzo di ogni anno: termine ultimo per inviare al ministero l’elenco dei lavoratori che saranno licenziati nell’anno di riferimento.

Lavoratori

21 maggio: tempo massimo per la presentazione delle domande di accesso al beneficio presso le direzioni territoriali del lavoro per i  lavoratori che hanno sottoscritto accordi individuali o collettivi all’esodo.

 

Tempi di attesa per la pensione

 Saranno pochi i lavoratori che riusciranno ad andare in pensione i questi primi mesi del 2013. Con l’entrata in vigore, all’inizio dell’anno, delle nuove regole portate dalla riforma Fornero e dai nuovi criteri sull’aspettativa di vita, fino ad aprile saranno solo i lavoratori autonomi che hanno raggiunto i requisiti per la pensione nel 2011 e hanno usufruito dei 18 mesi di finestra mobile.

► Nuovi coefficienti di calcolo dei trattamenti contributivi

Per i restanti lavoratori in attesa di pensione ci sarà ancora da aspettare. Anche i lavoratori che hanno raggiunto l’età dei 66 anni – che avrebbero potuto andare in pensione con le regole della riforma Sacconi che prevedeva i 65 anni più uno di finestra mobile – grazie all’entrata in vigore dei coefficienti basati sull’aspettativa di vita dovranno lavorare per altri tre mesi.

► Elenco coefficienti di calcolo delle pensioni

Una sospiro di sollievo per l’Inps, che per questi mesi di inizio 2013, dovrà emettere davvero pochi nuovi assegni pensionistici. L’incognita, per l’Istituto di Previdenza, sono le norme che tra poco verranno comunicate dal Ministro del Welfare per gli esodati. (Al momento gli esodati che rientrano nella norme di salvaguardia sono solo 55.000).

Tutti gli altri dovranno aspettare. Le lavoratrici dipendenti dovranno raggiungere i 62 anni e tre mesi e, per l’inizio del 2013, quindi il numero delle pensioni rimarrà uguale a quello dello scorso anno. Stesso discorso per chi si vuole avvalere del prepensionamento: la riforma ha portato da 41 a 42 e 5 mesi gli anni di anzianità contributiva necessari per chi vuole andare in pensione senza il raggiungimento del requisito di età.

Esodati: diatriba Parlamento e Governo crea confusione

La Commissione Lavoro, per prima, approva l’emendamento alla legge di Stabilità, quindi le garanzie per gli esodati sembrano esserci. Poi la commissione Bilancio della Camera blocca lo stesso emendamento, che giudica inammissibile, quindi le garanzie non ci sono.

Poi, ancora, il ministro Fornero, parla di coperture per almeno 140mila esodati, che dovrebbero arrivare sempre attraverso la stessa legge di stabilità.

Il problema è sempre lo stesso, cioè la mancanza di una adeguata copertura finanziaria per le garanzie, emersa solo al momento del passaggio delle proposte di emendamento in commissione bilancio, che ha portato al blocco degli stessi, in particolare quelli riguardanti la ricongiunzione contributiva onerosa e l’allargamento delle categorie di esodati tutelati.

La notizia che ha dato nuove speranze a tutti i lavoratori che, loro malgrado, si sono venuti a trovare in questa situazione è arrivata in queste ore dal ministro del Welfare Elsa Fornero, secondo la quale le garanzie potrebbero essere estese a 140.000 persone. Anche in questo caso, però, la smentita non ha tardato ad arrivare: è il capogruppo del Pd in commissione Lavoro Cesare Damiano che avverte che la possibilità delle’estensione delle garanzie deve essere annunciata solo quando sia il Governo che l’Inps avranno i numeri esatti degli accordi di mobilità stipulati nel 2011.