In Italia sale il rischio di povertà

 In Italia il rischio povertà è sempre più preoccupante ed esteso. Gli ultimi dati del 2012 dell’Eurostat, l’Istituto di Statistica europeo, mostrano come anche la Spagna e il Portogallo hanno un rischio di povertà minore di quello del nostro Paese. L’Eurostat ha comunicato i dati che mostrano un rischio per la Spagna del 28,2% e per il Portogallo del 25,3%, mentre per l’Italia è del 29,9%. In Europa l’Italia è davanti solo alla Grecia che è al 34,6%.

Il PIL europeo cresce dello 0,1% nel terzo trimestre 2013

 Il terzo trimestre del 2013 ha portato per l’Italia un calo congiunturale del PIL pari allo 0,1 per cento, dato che tuttavia non deve essere interpretato in maniera troppo negativa, soprattutto se confrontato con i valori tendenziali, che invece mostrano deboli segnali di ripresa dell’economia italiana, in seguito all’interruzione delle serie dei mesi negativi. 

Stime Eurostat sul debito pubblico italiano

 A confronto con le rilevazioni dello scorso Febbraio, il rapporto debito – PIL per l’Italia è “sceso” oggi al 127%, perdendo un paio di punti percentuali rispetto al precedente 129%. Contemporaneamente, tuttavia, il rapporto tra il deficit e il PIL italiano risulta invece cresciuto di poco, arrivando a toccare la soglia del 3% rispetto al precedente 2,9%.

Il FMI taglia le stime del Pil italiano, ma il paese non ha bisogno di nuove manovre

Sono questi, dunque, gli ultimi dati statistici diffusi da Eurostat. Dati ancora più importanti per il fatto che il valore relativo al rapporto deficit – PIL viene utilizzato dalla UE come parametro per la chiusura della procedura per deficit eccessivo, che, iniziata nello scorso 2009, troverà il suo compimento solo entro la fine del prossimo anno.

Debito pubblico ancora sopra i due miliardi

A quella data, infatti, il valore dovrebbe essere inferiore alla soglia del 3%. L’Italia, dunque, al momento appartiene a quella lista di 16 Paesi che hanno un deficit superiore al 3%, ma a detta degli esperti, è sulla buona strada per ottenere la chiusura della procedura, considerando che verranno effettuati tutta una serie di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.

Ma in Europa, dice l’Eurostat, vi sono anche Paesi che sono ben al di sopra della soglia del 3% nel rapporto deficit – PIL, e tra questi ultimi vi sono la Spagna, la Grecia, l’Irlanda, la Francia e il Portogallo.