Draghi, Bce, “il lavoro della Bce non è ancora finito”

 Per quanto fosse stuzzicante ritenere che dati sul lavoro Usa e Bce insieme potessero creare un mix esplosivo di volatilità e surriscaldare i mercati, la razionalità ci portava comunque a ritenere che il mercato si sarebbe più preoccupato di reagire nel breve alle comunicazioni provenienti da oltreoceano che a quelle che arrivavano da Francoforte.

Perchè l’Euro è l’unica moneta che non si può ne si vuole svalutare

  Durante l’ultima riunione del 5 giugno Mario Draghi ha deciso di tagliare i tassi di riferimento di 10 punti base, portandoli ad un livello che probabilmente non verrà più rivisitato a ribasso, portare i tassi di remunerazione sui depositi delle banche che possono accedere al circuito della BCE in territorio negativo ed implementare delle misure straordinarie di fornitura di liquidità al sistema bancario europeo.

Nuovi massimi per l’indice americano S&P

 Non possiamo che esordire con un titolo di questo tipo nel  momento in cui l’indice azionario più importante a livello globale  mette a segno nuovi massimi storici arrivando alla quotazione di oltre 1.979 punti, sempre più vicino ormai a quella soglia dei 2mila punti che appare ancor di più un traguardo psicologico raggiungibile.

Le borse Usa potrebbero rallentare la salita

 Ci stiamo avvicinando ad un terreno pericoloso, qualcosa che prima d’oggi non abbiamo mai preso in considerazione seriamente: le borse americane stanno effettuando delle prove di discesa.

La sterlina britannica mostra ancora poca volatilità

 Ieri la sterlina ha mostrato un andamento decorrelato rispetto all’euro, fenomeno che ultimamente sta capitando spesso. Questo ci dà conferme di come il mercato sia tornato ad essere dollaro-centrico, un dollaro che sta mostrando tutta la sua debolezza (basta guardare le 7 major per capire dove siamo con il biglietto verde, l’indice FXCM DJ Dollar Index ha toccato stamattina i 10,400 punti, livello che non si vedeva dall’inizio di maggio).

L’euro rimane al centro dell’attenzione degli investitori

 La volatilità non è certo mancata sul versante borse americane, a conferma dei nostri pensieri che vedono un allontanamento dell’attenzione dalle banche centrali ai dati macro, almeno fino a quando non arriveranno i prossimi appuntamenti con i Board di BoE, BCE e Fed, ed uno shift sulle release dei dati macroeconomici. Ma non tutti i dati ricoprono la stessa importanza. Cerchiamo di capire perché.