Si possono cumulare sanzioni penali e fiscali

 Una persona, normalmente, non può subire due procedimenti per uno stesso reato. Nel senso che il pronunciamento deve essere unico, la sentenza è unica, poi si può impugnare, portare in Appello, in Cassazione o alle altre autorità competenti, ma deve essere una sola.

Sfuggire al fisco è sempre più difficile

Il principio che sta alla base di questo assunto è il “ne bis in idem“, sancito dall’articolo 4 del protocollo 7 della CEDU, ma anche dall’articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Di recente, però, in seguito ad un caso che ha interessato un contribuente svedese, è stato necessario approfondire l’argomento e si è arrivati alla conclusione che uno stesso contribuente può cumulare la sanzione penale e quella fiscale a patto che il riferimento sia allo stesso reato.

L’Agenzia delle Entrate in video

Il contribuente in questione doveva subire un processo penale con l’accusa di frode fiscale aggravata, poiché nelle dichiarazioni del 2004 e del 2005 aveva fornito informazioni inesatte. L’amministrazione tributaria, però, aveva la necessità di riscuotere le imposte sul reddito evase e quindi attribuire allo stesso contribuente delle sanzioni fiscali.

Il giudice che guidava il procedimento penale ha chiesto l’intervento della Corte Europea, per capire se si potesse applicare il principio del “ne bis in idem”. La Corte Europea ha spiegato che per questo particolare tipo di reati è possibile sommare sovrattasse e sanzioni penali, purché riferite allo stesso reato.

Come ricevere il Cud 2013

 L’Inps ha rilasciato ieri 26 febbraio una nuova Circolare in cui definisce le modalità di invio del modello CUD, documento essenziale per la certificazione dei redditi da lavoro dipendente o similari e dei redditi da pensione percepiti nel 2012. Il modello deve essere inviato dai datori di lavoro o dall’ente pensionistico di riferimento entro venerdì 28 febbraio 2013.

La Circolare Inps 26 febbraio 2013, n. 32 comunica che, a partire da quest’anno, in attuazione di una disposizione contenuta nella Legge di stabilità 2013 (art. 1, Legge 24 dicembre 2012, n. 228), il CUD non verrà più consegnato in formato cartaceo ma solo in formato elettronico.

Invio telematico

A partire dal 28 febbraio il modello CUD sarà disponibile nella sezione “Servizi al cittadino” del sito dell’INPS, e sarà accessibile solo se l’utente è munti del codice Pin, che deve essere richiesto direttamente all’Istituto di Previdenza Sociale. Una volta identificato l’utente potrà visualizzare e stampare il modello.

Se, al momento della richiesta del Pin si è fornito un indirizzo di posta elettronica ordinaria, si riceverà una mail dall’Inps che comunica la disponibilità del documento sul sito. In caso si disponga di Pec nota all’istituto previdenziale, il modello verrà recapitato direttamente all’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato.

Tutti i canali di accesso alternativi per il CUD

La Circolare, che risponde all’esigenza lanciata da molti caf per le difficoltà oggettive riscontrate da persona anziane all’utilizzo di internet,  prevede altri canali di accesso al modello CUD:

sportelli veloci delle Agenzie dell’INPS per il rilascio del CUD cartaceo;

postazioni informatiche self service presso tutte le Strutture territoriali dell’INPS;

– indirizzo e mail [email protected] messo a disposizione proprio per fare richiesta di inoltro del modello in formato cartaceo, disponibile solo nei casi di dichiarata impossibilità di accedere alla certificazione on line;

Centri di assistenza fiscale;

Uffici postali della rete “Sportello Amico”;

– Sportello mobile per soli utenti ultraottantacinquenni e pensionati residenti all’estero;

 

Come si chiede il rimborso IVA

 Se avete una partita IVA ed avete accumulato un credito IVA negli anni, avete la possibilità di chiederne il rimborso. La procedura cambia sulla base del tipo di dichiarazione scelta dal contribuente e si può scegliere anche come usare il credito accumulato nei confronti dell’Erario.

Partiamo dalla prima questione: che modulo è associato alla richiesta del rimborso del credito IVA 2012? Se si presenta la dichiarazione IVA autonoma entro febbraio, è necessario compilare il Rigo VX4 relativo al rimborso del credito. Al contrario, se si presenta la dichiarazione IVA in forma unificata con la dichiarazione dei redditi modello UNICO, allora è necessario compilare il Rigo RX33.

Il saldo IVA si avvicina

Il credito IVA può essere utilizzato in diversi modi. Per esempio si può usare per le successive liquidazioni periodiche dell’Imposta sul Valore Aggiunto, quindi computato in detrazione nell’anno successivo. Esiste anche una forma di compensazione orizzontale che consente di usare il credito per pagare altre imposte e contributi. Si può chiedere comunque il rimborso totale o parziale delle imposte.

► In calo a dicembre il numero delle nuove partite IVA

Il limite massimo di credito accumulabile non deve comunque superare i 516.465,90 euro. Il limite è definito tenendo conto che operano in regime IVA molti attori del settore edile.

Il termine per la presentazione della richiesta di rimborso deve essere presentata telematicamente tra il primo febbraio 2013 e il 30 settembre 2013.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

 L’Annuario del contribuente è una guida alla dichiarazione dei redditi utilissima per chi la compila autonomamente senza servirsi dei sostituti d’imposta ma è anche una guida fondamentale alla gestione dei buoni rapporti con il Fisco.

Quest’anno, anche per le novità legate al fisco sulla casa, sono stati rivisti diversi capitoli, quattro su cinque per essere precisi e sull’Annuario si scopre che il la parte II dedicata al Fisco sulla casa è nuova nella maggior parte dei dettagli.

 Per la Corte dei Conti ci sono troppe tasse

Tra le imposte che maggiormente sono state interessate dalle modifiche fiscali, rientra sicuramente l’IVIE che è cambiata a partire dalla firma della Legge di Stabilità 2013, ma non sono mancate novità in relazione all’IMU e all’IRPEF sugli immobili.

► Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

L’imposta dovuta dalle persone fisiche sul possesso di immobili all’estero era stata prevista nel 2011 ma diventa operativa a partire da quest’anno. Il versamento, che in origine doveva essere fatto in un’unica soluzione, insieme alla dichiarazione dei redditi, è stato adesso rivisto con l’introduzione delle due tappe solite: acconto e saldo.

► Cosa dobbiamo sapere sull’IVIE

L’IMU, invece, è l’imposta municipale e la grande novità riguarda la “dichiarazione” che è obbligatoria soltanto in alcuni casi specifici.

Si arriva così all’IRPEF sugli immobili, al rendimento dei fabbricati concessi in locazione o d’interesse storico ed artistico, all’imposta sui terreni.

Una mini guida all’IRAP

 Il primo marzo 2013 c’è un appuntamento tra le ditte individuali e le società di persone che sono chiamate e presentare telematicamente la comunicazione dell’opzione IRAP valida per il periodo che va dal 2013 al 2015.

 IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive

Un particolare su cui porgere attenzione riguarda i soggetti IRES e non IRES, visto che la normativa dal 2008 in poi ha introdotto una differenza nell’individuazione del valore della produzione, quello su cui si calcola l’IRAP, tra le ditte individuali e le società di persone e poi le società di capitali e gli enti non commerciali. I primi due, per esempio devono considerare rilevanti i componenti attivi che quelli passivi in termini di valori fiscali. Società di capitali ed enti non commerciali, invece, devono assurgere come rilevanti i valori di bilancio dei componenti indicati.

► In rete i modelli Unico, Cnm e Irap 2013

 

La comunicazione in scadenza deve essere inviata in via telematica all’Agenzia delle Entrate, tramite un modello specifico, reperibile anche sul sito dell’Erario. Le informazioni richieste sono: il tipo di comunicazione (se si tratta di un opzione o di una revoca), i dati del contribuente, il rappresentante firmatario della comunicazione, la firma della comunicazione e l’impegno alla presentazione telematica.

 Monti su Irpef Imu e Irap

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei soggetti tenuti alla presentazione della comunicazione IRAP, un software per la compilazione dei modelli.

Come cambiano le detrazioni dei figli a carico

 La Legge di Stabilità comprende al suo interno moltissime norme tra cui anche quelle che regolano le detrazioni per i figli a carico valide per il 2013. Cosa prevede la normativa in vigore dal primo gennaio?

Nel 2013 sono aumentate le detrazioni per i figli a carico e anche per i figli portatori di handicap e tutto è legato chiaramente agli sconti che si possono ottenere sull’IRPEF.

 Nuovi sgravi Irpef

Per i figli a carico non si detraggono più fino ad 800 euro ma il tetto massimo è stato innalzato fino a 950 euro. Rientrano tra i figli a carico anche i bambini nati da coppie di fatto e riconosciuti da entrambi i genitori, sia i figli adottivi o affidati. Per i figli sotto i tre anni la detrazione passa dai 900 ai 1220 euro. Infine, per quanto riguarda i portatori di handicap, le detrazioni hanno subito un incremento di 180 euro, per cui se prima era fisse a 220 euro, adesso arrivano fino a 400 euro.

 Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

I contribuenti che hanno più di 3 figli a carico possono vantare una detrazione in più di 200 euro per ogni figlio partendo dal primo di tutti. 

 Online il 730/2013 in versione definitiva

La normativa prevede che siano figli a carico tutti i figli, anche quelli non conviventi o quelli residenti all’estero che hanno specifici requisiti di reddito. Tra i figli a carico non possono essere considerati quelli che hanno percepito un reddito superiore ai 2840,51 euro lordi.

Come funziona l’Iva per cassa e come sceglierla

 E’ entrata in vigore dall’inizio di gennaio la nuova IVA per cassa e l’Agenzia delle Entrate, tramite il suo organo di comunicazione ufficiale, ci tiene a ricordare come funziona questo nuovo regime e come si puo’ scegliere.

Se la fattura è falsa non c’è alcuno sconto di pena

Il principio sul quale si fonda l’Iva per cassa e’ abbastanza semplice e deriva dalla sottrazione tra l’IVA incassata e l’IVA pagata. La spiegazione nei minimi dettagli e’ fornita dal DL 83 del 2012. Chi sceglie di optare per l’IVA per cassa, quindi, puo’ rinviare il pagamento dell’imposta, quella dovuta per le cessioni dei beni e per le prestazioni professionali, al momento dell’incasso effettivo dei corrispettivi.

Tenete a mente le scadenze IVA

Il che vuol dire che invece di versare l’IVA al momento dell’emissione della fattura, c’e’ piu’ tempo e questo agevola moltissimo i professionisti che subiscono ritardi nei pagamenti. L’IVA inserita nella fattura, pero’ potra’ essere portata in detrazione riguardo i beni e i servizi acquistai, a patto che si esegua il pagamento ai fornitori.

Le liquidazioni periodiche, quindi, terranno conto soltanto dei movimenti di denaro effettivi ma avranno un tempo nel senso che la posticipazione non potra’ essere illimitata. Per optare per questo nuovo regime non e’ necessario inviare alcuna dichiarazione ufficiale ma fara’ fede l’atteggiamento concludente del contribuente e dovra’ soltanto essere riportato nella dichiarazione annuale IVA.

Acconto IVA: le eccezioni

Parametri, spese e spia del Redditometro

per gli anziani non c’è redditometro che tenga, nel senso che il Fisco vuol smascherare soltanto i finti poveri e analizzare gli scostamenti tra spese e reddito, superiori ai 12 mila euro.

Per tutti gli altri contribuenti, che del Redditometro sentono parlare in ogni arena che accolga i protagonisti della campagna elettorale, restano insoluti dei quesiti. Ne abbiamo enucleati tre, seguendo una guida per punti elaborata dal Corriere della Sera. Vogliamo quindi parlare dei parametri, delle spese e della spia del Redditometro.

Parametri. Il Fisco ha individuato 11 tipologie di famiglie e si propone di studiare le entrate dei contribuenti singoli, che facciano parte di un determinato nucleo famigliare e che abitino una zona geografica precisa: il Nord Ovest, il Nord Est, il Centro, il Sud e le Isole).

Tabella B del nuovo redditometro

Spesesi fa riferimento ai consumi sì, ma anche ai risparmi e agli investimenti.

Spia. Ogni anno l’Erario deciderà di controllare accuratamente una certa lista di contribuenti, quelli cui sarà applicato lo schema delle 100 voci. La tolleranza massima sarà riservata agli scostamenti che non superano il 20%.

Dichiarazione unica IMU per gli enti non commerciali

 Così come esiste la dichiarazione annuale IVA che guida il fisco nel riconoscimento del volume d’affari dei professionisti e dei lavoratori autonomi, nonché delle imprese, esiste anche una dichiarazione annuale con la quale si comunicano i dati utili ai fini della definizione IMU. 

► Tenete a mente le scadenze IVA

Abbiamo già visto le specificità dell’Unico Enti non commerciali 2013adesso prendiamo in esame la prossima la dichiarazione unica e riepilogativa IMU. Si tratta di un adempimento che unisce tutti i contribuenti e deve essere espletato entro il 4 febbraio 2013. Nell’elenco dei contribuenti che devono presentare la dichiarazione non ci sono gli Enti non commerciali.

Per i loro immobili, infatti, è prevista una dichiarazione unica e riepilogativa di tutti gli elementi al fine di definirne l’esenzione. Sull’obbligo dichiarativo degli enti no profit è stata pubblicata una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 1 dell’11 gennaio 2013.

Il dipartimento delle Finanze ha specificato che gli enti no profit possono beneficiare di un’esenzione sulla base dell’uso non commerciale degli immobili di proprietà. Nel versamento del saldo 2012, gli Enti non commerciali possono beneficiare l’esenzione totale dell’imposta sugli immobili dedicati all’attività non commerciale.

Per il 2013, invece, nel definire l’esenzione, va rispettato il criterio dell’imposta proporzionale. Vuol dire che è applicato il principio di proporzionalità agli immobili prima e alla tassa poi.