ENEL: bilancio 2022 migliore delle previsioni

In aumento gli investimenti green. AD Starace: “Capacità del Gruppo di creare valore in un contesto sfidante”

Raggiungimento degli obiettivi strategici, aumento del margine operativo e del dividendo, produzione a emissioni zero oltre il 60% e prosecuzione degli investimenti green: questi alcuni dei principali risultati ottenuti nell’esercizio finanziario 2022, approvati e presentati questo 16 marzo dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo.

Vediamoli insieme:

  • Dividendo in crescita a 0,40 euro per azione (+5,3% rispetto al 2021).
  • Ebitda ordinario – margine operativo lordo – pari a 19.683 milioni di euro (+2,5%).
  • Ricavi pari a 140.517 milioni di euro (+63,9%).
  • Investimenti per 14.347 milioni di euro (+10,4%).
  • Utile netto ordinario a 5,4 miliardi di euro (-3,6%).

Gli eccellenti risultati che Enel ha registrato evidenziano la capacità del Gruppo di creare valore anche a fronte del contesto altamente sfidante che ha caratterizzato gli ultimi tre anni” – ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Francesco Starace.

Infatti, l’aumento dei ricavi è ricondotto ai maggiori volumi di energia prodotti, intermediati e venduti in un contesto di prezzi medi crescenti, e alle positive performance del business integrato, quale risultante della combinazione delle attività di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power, Mercati Finali, Enel X ed Enel Grids. “È grazie alla resilienza del nostro modello – ha sottolineato Starace -, alla solida performance operativa, alle azioni manageriali implementate e, soprattutto, all’instancabile lavoro di tutti i colleghi che siamo stati in grado di superare la guidance annunciata ai mercati“.

Pertanto, il Gruppo ha annunciato il conseguimento dei suoi principali obiettivi strategici:

  1. EBITDA ordinario e utile netto ordinario al di sopra della guidance del Piano Strategico 2023-2025 presentato a novembre.
  2. Avanzamento del processo di decarbonizzazione, con la nuova capacità rinnovabile costruita nel 2022 che supera i 5,2 GW (inclusi 387 MW di batterie).
  3. Gestione integrata del business che, nonostante il contesto sfavorevole di mercato, ha garantito un risultato superiore alle attese.
  4. Razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche, attraverso 5,9 miliardi di euro di valorizzazione di asset.

In termini di sostenibilità, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, compresi i volumi da capacità gestita, ha raggiunto i 123,7 TWh (+4,5%). Inoltre, la produzione a zero emissioni ha raggiunto il 61% della generazione totale del Gruppo considerando unicamente la produzione da capacità consolidata, mentre è pari al 62,8% includendo anche la generazione da capacità gestita.

L’obiettivo a lungo termine resta il raggiungimento del ‘Net Zero’ entro il 2040 – sia per le emissioni dirette, sia per quelle indirette. Enel prevede di investire complessivamente circa 37 miliardi di euro, dei quali il 60% a sostegno della strategia commerciale integrata del Gruppo (generazione, clienti e servizi), e il 40% a favore delle reti, per il loro ruolo di abilitatori della transizione energetica.

Nei prossimi mesi dell’anno, continueremo a crescere nelle rinnovabili – ha annunciato l’AD – e a digitalizzare le reti di distribuzione, contribuendo a decarbonizzare il mix di generazione e ad aumentare l’indipendenza energetica, migliorando la qualità del servizio, abilitando l’elettrificazione dei consumi finali e tutelando i nostri clienti dalla volatilità dei mercati energetici”. 

Per il 2023, sono pertanto confermati gli investimenti:

  • nelle energie rinnovabili, a sostegno della crescita industriale e nell’ambito degli obiettivi di decarbonizzazione;
  • nelle reti di distribuzione, specialmente in Italia, per migliorare la qualità del servizio e aumentare la flessibilità e resilienza della rete;
  • nell’elettrificazione dei consumi, per valorizzare la crescita della base-clienti, e nell’efficientamento – attraverso le piattaforme globali di business.

Per il 2025, l’Ebitda (margine lordo) ordinario dovrebbe raggiungere i 22,2-22,8 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario è atteso in crescita a 7,0-7,2 miliardi, con conseguente ulteriore aumento del dividendo.

Per consultare e scaricare la Relazione finanziaria, clicca qui.

Settore elettrico: crescita e indipendenza energetica

Nel Piano 2030, i benefici ambientali, economici e occupazionali

Enel Foundation, Althesys ed Elettricità Futura hanno illustrato oggi, alla presenza dei Ministri Urso e Pichetto Fratin, i risultati dello studio sulla filiera industriale italiana, tra punti di forza e opportunità.

In sintesi, il Piano 2030 prevede oltre 360 miliardi di euro di benefici economici, in termini di valore aggiunto per la filiera e l’indotto, con 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale, che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi.

Tre i cardini dell’intera strategia: decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione. Grazie soprattutto alle tecnologie innovative per la generazione elettrica green – punto di forza dell’Italia, oggi seconda per produzione in Europa.

Infatti, la filiera della smart energy ha un valore di produzione di circa 12,4 miliardi di euro: un settore di eccellenza Made in Italy – e basta pensare alla fabbrica 3Sun di Enel che produce pannelli fotovoltaici avanzati, recentemente diventata Gigafactory con una tecnologia unica al mondo. Oppure al sistema innovativo TES (Thermal Energy Storage) basato sulle rocce e sul vapore, che Enel ha installato nella Centrale aretina di Santa Barbara, in Toscana.

“Nei prossimi anni ci sarà sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica a supporto della transizione energetica” – ha concluso Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel – “e l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista solo creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, dalla lavorazione di materie prime allo sviluppo delle tecnologie, dalla generazione alla distribuzione, fino al consumo di energia, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica. L’indicazione che emerge dallo studio è chiara: siamo di fronte a un’opportunità unica e, se vogliamo coglierla pienamente, il momento di agire è ora”.

“Con oltre 12 miliardi di euro di fatturato e quasi 800 imprese, la filiera nazionale delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart è un asset strategico per l’Italia” – ha confermato Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys. “È un settore composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale, quindi la transizione energetica costituisce una straordinaria opportunità di crescita industriale, favorendo l’indipendenza tecnologica oltre che la sostenibilità ambientale”.

Come ha spiegato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, gli eventi climatici estremi annui sono più che triplicati negli ultimi anni, quindi la decarbonizzazione è una priorità per la sicurezza nazionale. Inoltre, il 65% dell’energia proviene ancora dal fossile (cioè da gas, importato per il 95%) e il 14% dei consumi elettrici è coperto da elettricità prodotta altrove e acquistata. Quindi la transizione energetica è un percorso di indipendenza, oltre che di minori emissioni e minori costi.

In quanto alle azioni di Governo, il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato l’impegno in corso per lo sblocco delle “procedure autorizzative spesso farraginose”, mentre il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sottolineato l’importanza delle regole in sintonia con le richieste delle imprese e delle risorse che garantiscano chi investe in rinnovabili e green: “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sono come due binari finalmente allineati, anche con gli altri dicasteri coinvolti, su cui corre il treno della transizione ecologica e digitale che può fare dell’Italia un modello produttivo sulle rinnovabili”.

Althesys affianca nelle loro scelte e strategie imprese, istituzioni, enti e associazioni dei settori energia, rifiuti e riciclo, idrico e industria, mentre Elettricità Futura è la principale associazione del mondo elettrico italiano, nata nel 2017 dall’integrazione tra AssoElettrica e AssoRinnovabili, che rappresenta oggi oltre 500 imprese – cioè, il 70% del mercato elettrico nazionale.

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Rete elettrica: tecnologia e partecipazione per l’Italia

Parole-chiave, sostenibilità e indipendenza energetica

32 milioni di utenti e 27,4 milioni di contatori. Una rete, quella per la quale Enel si impegna ogni giorno, che si sviluppa per quasi 1 milione e 200mila km: 30 volte il giro del mondo, coprendo circa l’85% del territorio nazionale. Fattore che le conferisce un ruolo essenziale – anche grazie alla collaborazione con gli enti e le comunità locali.

Soprattutto, grazie a un nuovo modello che vede le persone protagoniste: il passaggio di cittadini, famiglie e imprese dal consumo “passivo” alla produzione di energia green. Cioè, la trasformazione dei sistemi elettrici in piattaforme inclusive e partecipative. Infatti, il traguardo del milione di produttori e consumatori-produttori è già superato e, visto il numero di richieste di nuovi allacci (più di 275mila da inizio 2022), destinato a crescere.

Una rete sempre più intelligente e all’avanguardia, in grado di rendere gli utenti i veri attori della sostenibilità, ambientale ed economica. Come nel caso delle Comunità Energetiche Rinnovabili, anche agricole. Oppure della domotica Enel, dal kit fotovoltaico da balcone alle soluzioni per una casa smart. O della raccolta fondi destinata alla costruzione di nuovi impianti Enel rinnovabili, avanzati e sicuri: un progetto dedicato, in una prima fase, ai cittadini del Comune interessato, con un periodo di esclusiva e ritorni economici più vantaggiosi. E che prevede una quota libera per consentire la partecipazione di tutti, una remunerazione fissa e il recupero di quanto prestato.

Ma anche una rete che crea lavoro, per la realizzazione di nuove linee e la manutenzione di quelle esistenti. Green Jobs – che richiedono una formazione specifica e skills digitali, sensibilità ai temi della sicurezza e capacità di lavorare in squadra. Perché transizione energetica ed elettrificazione sostenibile sono proprio questo: un lavoro di squadra. Il nuovo modello genera così anche delle opportunità professionali: una coordinata presente in diverse iniziative di Enel – come il programma Energie per Crescere insieme a ELIS per la formazione di 5.500 nuovi tecnici della rete, da inserire subito nel mondo del lavoro presso le aziende partner del Gruppo.

Per chi voglia diventare parte attiva della transizione energetica, tre i modi di produrre: l’immissione dell’energia prodotta nella rete (produttori puri); la copertura del proprio consumo (prosumer) o la creazione di Comunità energetiche. Per tutti, Enel offre soluzioni innovative che guardano alla riduzione delle emissioni ma anche al risparmio. Con un grande obiettivo da raggiungere: l’indipendenza energetica.

Oggi, la prima utility energetica italiana è leader della transizione sostenibile e della decarbonizzazione, con reti smart capaci di ridurre sempre di più la nostra dipendenza estera. Un nuovo paradigma di crescita a misura d’uomo e di ambiente, con infrastrutture sempre più resilienti, affidabili e flessibili per un futuro a zero emissioni.