Confindustria, leggera ripresa del fatturato

 In aprile si è vista una ripresa per l’industria italiana dopo il calo dello 0,5% registrato a marzo: stando alla stima del Centro Studi di Confindustria la produzione nel mese scorso è aumentata dello 0,2% sui trenta giorni precedenti. Gli esperti di Confindustria dicono che ad aprile l’indice destagionalizzato sia maggiore dello 0,3% rispetto al livello dell’aprile dello scorso anno.

Produzione industriale in crescita negli Stati Uniti e in Europa

 Negli Stati Uniti, le previsioni sugli ordini per i beni come computer e macchinari vedono una crescita a marzo del livello più alto in quattro mesi. Nella zona euro, le previsioni sono di una crescita costante della produzione industriale. In Cina, la seconda più grande economia del mondo, le previsioni sono invece di una minore crescita, anche se i dati non dovrebbero essere così negativi come a marzo.

Gli ordini negli Stati Uniti per i beni durevoli, quelli fatti per durare almeno tre anni, sono saliti del 2 per cento il mese scorso a seguito di un aumento del 2,2 per cento nel mese di febbraio. Gli ordini per i beni strumentali, che sono considerati un proxy sulle prospettive per gli investimenti delle imprese in elementi come computer e macchinari, sono aumentate dell’1 per cento facendo segnare l’aumento più alto dal mese di novembre.

In Cina, l’indicatore sulla produzione industriale si prevede in crescita ad aprile a 48,3 da 48 del mese precedente. La stima degli economisti è più bassa di 50 che significa contrazione.

 

Negli Stati Uniti in crescita prezzi alla produzione e fiducia dei consumatori

 

Nell’Eurozona, la produzione di beni e l’attività dei servizi è rimasta sostanzialmente invariata nel mese di aprile. Un sondaggio dei responsabili degli acquisti da Markit Economics mostra il dato preliminare ad aprile con l’indice composito che è cambiato poco a 53 rispetto a 53,1 del mese precedente. La misura dell’attività dei servizi si prevede in crescita a 52,5 da 52,2 di marzo. L’impressione generale è che il settore manifatturiero della zona euro è attualmente in un percorso di modesto recupero. La produzione industriale è crescita in modo non eccessivo ma comunque continuo in tutta la zona euro nel primo trimestre e ha dato un contributo per la crescita. La fiducia delle imprese tedesche, misurata dall’istituto di ricerca Ifo, si prevede in abbassamento nel mese di aprile con le aziende che sentono il rallentamento dei mercati emergenti e il rischio di escalation di sanzioni contro la Russia per l’annessione della Crimea.

La Gran Bretagna continua a crescere nella produzione industriale

 L’economia della Gran Bretagna ha esteso la sua ripresa quest’anno, come mostrano i dati, con la produzione industriale che ha fatto un salto più alto del previsto. Le imprese hanno fatto evidenziare un primo trimestre vivace e segni di una ripresa dei salari.

L’Office for National Statistics ha affermato che la produzione manifatturiera si è ampliata dell’1 per cento nel mese di febbraio rispetto a gennaio, il più grande aumento dal settembre dello scorso anno.

 

L’inflazione in Gran Bretagna scende ai minimi dal 2010

 

La produzione industriale è stata del 3,8 per cento superiore rispetto allo stesso mese dello scorso anno, il più grande aumento di tale misura in tre anni. La produzione industriale complessiva della Gran Bretagna, che comprende la produzione di energia e di petrolio nel mare del nord, è salita dello 0,9 per cento sul mese, riprendendosi da un debole gennaio, quando il maltempo ne ha ostacolato la produzione. L’Ons ha detto che rispetto a un anno fa la produzione industriale è aumentata del 2,7 per cento.

Il ministro delle Finanze britannico George Osborne il mese scorso aveva annunciato misure per aiutare i produttori nell’ambito di piani di lunga durata per rendere l’economia della Gran Bretagna meno dipendente. Dopo la sorprendentemente e veloce ripresa nello scorso anno, l’economia della Gran Bretagna sta crescendo più rapidamente di quasi tutti gli altri Paesi sviluppati. I dati dell’Ons suggeriscono che l’economia della Gran Bretagna è cresciuta dello 0,7 per cento nel primo trimestre, mantenendo il suo ritmo degli ultimi tre mesi dello scorso anno.

Con la ripresa accompagnata da un’inflazione sotto controllo, i funzionari politici della Banca d’Inghilterra politici, che si incontreranno questa settimana, non hanno alcuna fretta di alzare i tassi di interesse dal loro minimo storico dello 0,5 per cento. La Banca ha segnalato il secondo trimestre del prossimo anno, come la tempistica più probabile per un aumento  del tasso.

In Cina industria manifatturiera ancora debole

 L’industria manifatturiera della Cina si è indebolita per il quinto mese consecutivo, secondo una misura preliminare che si riferisce a marzo pubblicata oggi. Cresce quindi la preoccupazione della nazione di mancare l’obiettivo di crescita del 7,5% per quest’anno.

L’indice di HSBC Holdings e Markit Economics è sceso a 48,1 da 48,7. Numeri superiori a 50 indicano l’espansione.
I leader politici cinesi devono affrontare un atto di equilibrio nell’espansione del credito che è alimentato dal rischio di prestiti non rimborsati, mentre si cerca di scongiurare una crisi economica che aumenterebbe le probabilità di un incremento della disoccupazione.

 

►  Il rallentamento della Cina e gli obiettivi

 

Il Pmi è diventato sempre di più un barometro dell’economia cinese per gli investitori globali. Un vantaggio è che è uno dei primi dati di ogni mese, mentre i rapporti governativi sul commercio, la produzione industriale e le vendite al dettaglio in genere vengono rilasciati alcune settimane più tardi.

Il ministro delle Finanze Lou Jiwei ha affermato che la Cina non userà uno stimolo fiscale su larga scala per stimolare gli investimenti e si concentrerà sulla qualità della crescita. La nazione metterà più attenzione sull’ambiente.
La relazione di oggi dà qualche indicazione di quanto il rallentamento nei primi due mesi dell’anno si è esteso a marzo. Gli economisti all’inizio di questo mese hanno tagliato le proiezioni di crescita della Cina dopo che gli investimenti di capitale fisso sono aumentati al ritmo più lento da gennaio-febbraio del 2001. La produzione industriale e le esportazioni sono diminuite al livello più alto dal 2009.

La Cina garantisce azioni rapide come l’accelerazione dei progetti di investimento programmati per stabilizzare la crescita nel breve termine che dovrebbe essere accoppiato alle riforme per promuovere gli investimenti privati e guidare la crescita nel medio termine.

In crescita il fatturato in Italia

 Gli ordini industriali italiani sono cresciuti in modo consistente a gennaio invertendo la tendenza altrettanto forte del calo nel mese di dicembre. La domanda dall’estero è aumentata al ritmo più veloce da due anni, alimentando speranze di crescita trainata dalle esportazioni nel nostro Paese, che è la terza economia della zona euro. I dati sono stati pubblicati dall’Istat.

L’Istat ha messo in mostra come gli ordini industriali sono aumentati del 4,8% nel mese di gennaio da dicembre, in termini destagionalizzati, compensando il calo mensile del 4,9% del mese precedente.

Gli ordini esteri sono aumentati del 6,4% rispetto al mese precedente, mentre gli ordini interni sono aumentati del 3,8%.

 

Italia, in leggera ripresa la produzione industriale

 

La crescita degli ordini è del 2,6% con riferimento al mese di gennaio dello scorso anno.

Le cifre fanno rifiatare l’Italia, che è la patria del settore manifatturiero della zona euro e che si dimostra in via di guarigione. Il Prodotto interno lordo (Pil) quest’anno crescerà nonostante la crescente disoccupazione e la dinamica dei consumi deboli delle famiglie.

I dati dell’Istat mostrano anche che le vendite industriali sono aumentate dell’1,2% da dicembre, quando erano scese dello 0,3% rispetto al mese precedente. I beni strumentali hanno portato a rialzi, in aumento del 2,9% rispetto al mese precedente, mentre i beni intermedi sono cresciuti dell’1,3% e le vendite di energia sono diminuite leggermente.

Le vendite all’estero sono aumentate del 2,4% sul mese, mentre le vendite interne sono aumentate dello 0,7%. Il fatturato è aumentato del 3% da gennaio dello scorso anno. Nello specifico, i rialzi più significativi sono nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature con il +8,8%, del tessile-abbigliamento con il +6,7% e della fabbricazione di mezzi di trasporto con il +5,7%.

L’industria torna a crescere a novembre

 A novembre 2013, l’indice della produzione industriale nazionale è tornato su valori positivi portandosi ad un incoraggiante +1,4%, con un incremento dello 0,3% rispetto al mese di  ottobre.

Secondo i dati Istat, tuttavia , la produzione su base 11 mesi è scesa del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2012, mentre la media trimestrale (settembre-novembre 2013) si è assestata su un positivo 0,4% in più  rispetto ai precedenti mesi di giugno, luglio e agosto.

 

► Produzione industriale in crescita dopo più di due anni

 

Un’indagine di Bankitalia dello scorso dicembre ha inoltre evidenziato che l’imprenditoria italiana ha espresso in larga maggioranza una positiva valutazione di stabilità riguardo alla situazione generale dell’economia nazionale (64,2 per il settore industriale; 60,8% per il comparto servizi).

La ricerca di Bankitalia registra anche un ribasso delle attese a 6 mesi relativamente all’inflazione al consumo: dall’1,5% di settembre 2013, allo 0,9% di dicembre 2013, coerentemente con la decelerazione dei prezzi che ha caratterizzato la fase finale del 2013.

 

► Il Pil ferma la caduta e la produzione industriale cresce

 

Analogamente le aspettative a uno e due anni hanno segnato una riduzione rispetto alla precedente indagine, attestandosi rispettivamente all’1,1% (dall‘1,6%) e all’1,2% (dall’1,7%). Il 2014 potrebbe quindi iniziare con una ripresa debole come si prevedeva.

Tassi in diminuzione nell’asta di Btp: il ministero dell’Economia ha collocato titoli per complessivi 8,2 miliardi di euro, di cui 4 miliardi per i Btp triennali con rendimento lordo dell’1,51% ( 0,29% rispetto all’asta precedente).

I Btp settennali sono stati piazzati per 2,5 miliardi a un tasso del 3,17%, mentre i Btp a 15 anni hanno realizzato un complessivo di 1,694 miliardi (su un’offerta massima di 1,750 miliardi), con un rendimento pari al 4,26% (0,33% sulla precedente collocazione).

Produzione industriale in crescita dopo più di due anni

 La produzione industriale in Italia torna a crescere dopo 26 mesi. Gli anni della crisi economica, che non è ancora stata superata, sono stati contraddistinti da risultati negativi, mentre gli ultimi dati mostrano un aumento tendenziale a novembre dell’1,4%. Se la crescita non è ancora di livello alto, si può anche dire che il calo non è più il dato principale. La situazione oscilla, secondo le valutazioni, tra produzione industriale in crescita debole e produzione industriale stabile.

► Il Pil ferma la caduta e la produzione industriale cresce

I dati sono stati comunicati dall’Istat che mostra anche l’aumento dello 0,3% dell’indice destagionalizzato. L’Istituto Nazionale di Statistica ha specificato che l’indice è sceso del 3,1% nel confronto tra i primi undici mesi dello scorso anno e lo stesso periodo del 2012. Nel trimestre da settembre a novembre c’è invece una crescita dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.

Questi dati si uniscono a quelli del centro studi di Confindustria, le cui stime per dicembre sulla produzione industriale sono di nessuna variazione rispetto al mese di novembre. Questo quanto afferma il centro studi di Confindustria: “Nel 2013 si è avuta una riduzione del 2,8% sul 2012. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è aumentata dell’1,3% rispetto a dicembre del 2012; in novembre si era avuto un incremento dell’1,4% sullo stesso mese dell’anno precedente”.

Da viale dell’Agricoltura si dice che il primo aumento significativo si ha nel quarto trimestre 2013 con un +1% congiunturale dopo che il calo è stato del del 10,7% in 10 trimestri. Il primo trimestre del 2014 dovrebbe avere una variazione congiunturale di +0,1%.

► La produzione industriale in Italia cresce oltre le previsioni

Bankitalia ha affermato invece che a dicembre le imprese industriali e dei servizi hanno fatto valutazioni stabili per quanto concerne la situazione economica generale del Paese.

 

Migliora la fiducia delle aziende italiane nel mese di dicembre 2013

 Si respira un clima di maggiore ottimismo tra le aziende italiane a partire dal mese di dicembre 2013. In chiusura d’anno è infatti tornato a migliorare l’indice di fiducia delle imprese italiane, che ha guadagnato alcuni punti percentuali rispetto al mese precedente di novembre. 

L’export dei distretti industriali italiani segna un nuovo record nel 2013

 Anche nel 2013 l’Italia si è confermata un paese che, dal punto di vista industriale, viaggia su due velocità. Un doppio binario attraverso il quale passano, da una parte, la produzione e i consumi interni e dall’altra la produzione e le esportazioni verso i paesi europei ed extra – europei. E’ questa appunto una delle più recenti fotografie della Fondazione Edison che ha analizzato l’andamento produttivo dei distretti industriali italiani. 

Il modello del family business e le imprese europee

 Secondo alcuni recenti studi tra le imprese italiane, per lo più piccole e medie imprese con una alta percentuale di imprenditori oltre i settanta anni, è molto diffuso il modello del family business, cioè il passaggio automatico di padre in figlio delle realtà aziendali. Questo modello, tuttavia, non sembra essere più adeguato ai tempi della globalizzazione e ad un contesto estremamente competitivo come quello attuale.