Per Visco il mercato italiano è in crescita

 Buone notizie per l’economia italiana arrivano dalle parole del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Alla base delle sue parole c’è la considerazione di un mercato in crescita che sembra allontanare il periodo di crisi economica.

Una ripresa che rientra all’interno di quella europea. L’euro non è crollato e quindi le possibilità di tornare a crescere in tutta l’area europea è una prospettiva concreta.

 

Visco conferma la buona salute delle banche italiane

 

Ignazio Visco ha affermato: “Emergono rinnovati segnali di interesse per i mercati italiani, incluso quello dei titoli di Stato”. Successivamente il governatore di Bankitalia ha aggiunto che le stime indicano che il miglioramento del mercato “riflette soprattutto l’abbattimento del rischio di disgregazione dell’area euro”.

Visco vede il problema dell’inflazione troppo bassa, sotto all’obiettivo del 2% in Europa stabilito dalla Banca centrale europea (Bce), ma esclude che ci possa essere un rischio di deflazione. È però necessario concentrarsi sulla stabilità dei prezzi.

Il governatore di Bankitalia lancia comunque un monito sulle riforme strutturali, che vede fondamentale realizzare per recuperare competitività, che è uno dei problemi principali delle imprese italiane. In effetti, le imprese italiane non sono competitive a livello internazionale e non hanno un grande mercato interno. A parte alcuni casi, le nostre aziende sono per lo più piccole e medie imprese che fanno fatica per diversi motivi nel confronto internazionale.
Per Visco questo è un elemento fondamentale per il rilancio del Paese. Una maggiore competitività delle imprese significa una crescita economica. I consigli sono di sollecitare gli investimenti e non puntare a tagliare il debito con manovre correttive da 40-50 miliardi l’anno.

Il mercato dell’auto in Europa cresce da sei mesi

 Il mercato europeo dell’auto da sei mesi a questa parte dà segnali di una discreta ripresa, registrando anche  in febbraio un incremento del 6,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In questo quadro, sono salite anche le vendite di FCA Fiat Chrysler Automobiles che ha immatricolato 59 mila vetture, con un aumento del 5,8% rispetto al febbraio 2013.

In particolare Panda (con 14.550 unità) e 500 con 12.000 unità) sono risultate le city car più vendute in Europa, occupando una quota di mercato del 29,9% nel segmento A. Bene anche la Freemont che con il 5,1% di quota si colloca nella top ten del suo segmento, così come Jeep che è cresciuta in quasi tutti i principali mercati. Alfa Romeo e Lancia hanno conseguito buoni fatturati rispettivamente in Germania e Francia.

 

L’auto made in Germany corre di più

 

Oltre alla crescita complessiva registrata sul mercato italiano (con vendite a +7,6%), la Fiat ha ottenuto positivi risultati in Francia con immatricolazioni in aumento dell’1,9% in un mercato che ha perso l’1,4%, nel Regno Unito (vendite a +14,4% rispetto al +3,1% del mercato) e soprattutto in Spagna dove, a fronte di una crescita del mercato interno pari al 17,8 %, Fiat Chrysler Automobiles ha incrementato le proprie vendite del 50,5%.

Nel bimestre gennaio-febbraio 2014, FCA ha immatricolato in Europa più di 119 mila vetture.

Tornando al continente europeo, a febbraio il mercato francese è stato l’unico a registrare una contrazione delle vendite, con 141.290 immatricolazioni, pari a -1,4% rispetto allo stesso mese del 2013.

Tutti gli altri Paesi europei hanno invece contribuito alla crescita del mercato continentale, con incrementi che vanno dal +3,1% della Gran Bretagna (68.736 unità) al +4,3% della Germania (209.349), dal +8,6% dell’Italia (118.328) al +17,8% della Spagna (68.763).

Auto meglio a febbraio con +8,6%

 Negli ultimi 3 mesi, la tendenza ad una sia pur lenta crescita delle immatricolazioni di auto in Italia si è consolidata. Anche se i volumi di vendita degli anni ante crisi sono parecchio lontani, nel mese di dicembre del 2013 le immatricolazioni sono cresciute dell’1,4% (la prima volta da 4 anni a questa parte), mentre a gennaio 2014 sono salite del 3,2%. Positiva anche la situazione vendite nel mese di febbraio, con un incremento che ha toccato un +8,6%, raggiungendo la quota di 118.328 autoveicoli rispetto alle 108.963 unità vendute nel mese di febbraio 2013. Anche il mercato dell’usato “tira”, registrando nel mese di febbraio una crescita pari al 2,9%.

A livello mondiale, i marchi che si collocano al vertice della top ten automobilistica sono Toyota e Audi che hanno incrementato le vendite di oltre il 25%.

Fiat Chrysler Automobiles (FCA), nel periodo di riferimento, ha registrato un incremento di vendite pari 33 mila vetture, una percentuale di + 7,3, perdendo però una piccola quota di mercato scesa dal 28,4% al 28,1%. Il marchio Fiat,nello specifico, ha invece superato la media salendo del 9,8%.

La Fiat ha conseguito i migliori risultati in Nord America: anche a febbraio infatti le consegne di FCA negli Stati Uniti sono cresciute (+11%), conseguendo il miglior risultato dal 2007.

Al Salone dell’Auto di Ginevra è stata presentata pochi giorni fa la nuova Renegade, la Jeep più piccola e la prima nata fuori dagli Stati Uniti: sarà infatti prodotta in Italia, nello stabilimento di Melfi, e destinata a 100 mercati nel mondo.

 

Auto, Europa crescono le vendite

 

Sempre al Salone di Ginevra è stato assegnato il trofeo di Auto dell’Anno alla Peugeot 308 che subentra nel titolo alla Golf . La 308 ha preceduto in classifica due auto elettriche, la BMW i3, e l’innovativa TESLA S.

Auto, Europa crescono le vendite

 Nel 2014 il mercato dell’auto in Europa è partito bene. Nei 28 Paesi Ue più quelli Efta a gennaio sono state immatricolate 967.778 nuove vetture, con un aumento del 5,2% rispetto alle 920.373 del 2013.

Banca Centrale Inglese, le decisioni a sostegno della Sterlina

  In questi giorni si rincorrono le ipotesi dedicate al Regno unito ed alla sterlina ed in particolare oggi sarà il turno della Bank of England che alle ore 10.30 divulgherà le minute relative all’ultima riunione del board e, allo stesso tempo, ci verrà detto il tasso di disoccupazione, probabilmente in linea con la precedente rilevazione del 7.1% e che, in caso di miglioramento, potrebbe spingere a rapidi aumenti della sterlina, dopo i tentativi falliti ieri mattina di rottura dei supporti di breve periodo.

Domande di telecamere di sorveglianza in crescita

 Il mercato mondiale per la tecnologia dovrebbe salire del 12% quest’anno, dicono gli analisti.

Guidato da una maggiore attenzione alla sicurezza, il mercato globale per la video sorveglianza dovrebbe salire di oltre il 12% a 16 miliardi dollari quest’anno, secondo gli analisti finanziari di IHS.

Il mercato, che è cresciuto a doppia cifra per gran parte dell’ultimo decennio, potrebbe accelerare con una maggiore concorrenza che farebbe abbassare i prezzi e con le tecnologie che migliorano. Con i costi che scendono e con l’attenzione crescente alla tutela del patrimonio sia di tipo fisico sia di tipo umano, il 2014 potrebbe essere l’anno in cui la video sorveglianza potrebbe crescere più efficacemente.

 

 E-Bay vede una crescita a doppia cifra

 

Entro il 2017, gli analisti finanziari di IHS prevedono che il mercato per le apparecchiature di video sorveglianza raggiungerà i 23,2 miliardi dollari, con le forze dell’ordine che dovrebbero approfittare dei prezzi migliori per le tecnologie emergenti, quali le telecamere termiche che vedono in completa oscurità con il calore del corpo.

La crescita potrebbe avere fornitori di sorveglianza in espansione nei nuovi mercati. Le società di sicurezza come ADT e L-3 Communications potrebbero beneficiare della maggiore domanda.

Negli Stati Uniti questa crescita è prevista, ma anche in Italia e in molte altre parti del mondo questo mercato dovrebbe aumentare il suo margine grazie ai prezzi migliori e alle tecnologie innovative che portano a una più ampia domanda.

Per gli investimenti in Borsa, quindi, è bene considerare anche queste società. Gli investimenti più interessanti sono quelli che guardano alle prospettive di lungo termine e quindi queste società di video sorveglianza potrebbero avere margini di crescita e l’investimento potrebbe essere produttivo.

Le vendite di Toyota in crescita a livello mondiale

 L’azienda ha venduto quasi 10 milioni di veicoli in tutto il mondo l’anno scorso e prevede di superare questo traguardo fondamentale nel 2014.

Una marea che sale solleva tutte le barche, e mentre le case automobilistiche statunitensi e la Fiat stanno godendo di un nuovo slancio in avanti del settore auto dopo gli anni della crisi, Toyota Motors ha ancora una volta in cima come il leader mondiale nelle vendite di veicoli.

 

In Europa vendite di auto in caduta da sei anni e piccola ripresa a dicembre

 

In una dichiarazione rilasciata giovedì, Toyota ha detto che ha venduto la cifra record di 9,98 milioni di veicoli in tutto il mondo nel 2013, un aumento del 2% rispetto al  predente anno.

E le sue vendite e i piani di produzione per questo nuovo anno prevedono un aumento del 4% che potrebbe fare superare il traguardo di 10 milioni di vendite. In caso di successo, sarebbe la prima volta che una casa automobilistica vende 10 milioni o più di veicoli in un anno.

Secondo la Reuters, anche la General Motors ha avuto anche un buon 2013, con un fatturato di 9,71 milioni e con un aumento del 4%, mentre Volkswagen, con il suo obiettivo di diventare il più grande fabbricatore automobilistico del mondo entro il 2018, ha riferito vendite in crescita di circa il 5% l’anno scorso, a oltre 9,7 milioni.

Le vendite di Toyota rimangono stagnanti a casa, in Giappone, dove l’economia sta ancora lottando per riprendersi non solo dalla crisi economica globale, ma anche dal terremoto e dallo tsunami che ha provocato problemi al reattore nucleare nella regione nord-orientale del Paese nel 2011.

La società si aspetta una riduzione del 5% nelle vendite giapponesi per il 2014, a 2,1 milioni di unità. E secondo il Wall Street Journal, i consumatori giapponesi potranno anche avere a che fare con un aumento delle tasse nel mese di aprile, che molto probabilmente diventerà un altro fattore che influenzerà i dati di vendita delle auto.

Ma la debolezza a casa è stata più che compensata dalle vendite di veicoli Toyota negli Stati Uniti, in crescita del 7% in un anno, e di forti figure in Cina, dove la società ha venduto 917.000 unità l’anno scorso, con un aumento di 9%.

 

Investire bene comprando a prezzi più bassi

 A parte il settore in cui si sceglie di investire, cercare di acquistare quando nessuno compra è un buon metodo. In questo modo si può negoziare maggiormente sul prezzo e comprare a prezzi più bassi facendo degli affari. Il settore potrebbe riprendersi, e per questo è importante considerare quelli che hanno una prospettiva, e l’investimento rendere in futuro con l’aumento del prezzo.

 

► Come investire in materie prime

 

Ad esempio, nel settore immobiliare è bene acquistare le proprietà quando c’è un gran numero di case in vendita in rapporto al numero di potenziali acquirenti. Quando le persone hanno un disperato bisogno di vendere si dispone di maggiore spazio per la negoziazione, è questo è utile soprattutto se si prevede che l’investimento pagherà in futuro. In Italia la situazione è di questo tipo, con il mercato immobiliare in crisi e i prezzi delle vendite delle case in ribasso. Ci sono i primi segnali di ripresa e quindi potrebbe essere un investimento buono quello di comprare in questo periodo.

Un’alternativa all’acquisto a prezzo basso, perché in alcuni casi si potrebbe non avere certezza che il prezzo sia basso, è quella di acquistare a un prezzo ragionevole e vendere a un prezzo alto. L’importante è considerare se l’immobile o l’azione hanno una prospettiva di crescita.

In effetti, parlando di azioni, quando un titolo è “a buon mercato” c’è sempre una ragione. Le azioni non scendono di prezzo come le case. Le azioni tipicamente calano di prezzo quando c’è un problema con la società, mentre le case scendono di prezzo non perché c’è un problema con la casa, ma perché c’è una mancanza di domanda complessiva di abitazioni. Quando l’intero mercato scende, tuttavia, è possibile trovare alcune azioni che calano semplicemente a causa di un complessivo periodo di “svendita”. Per trovare queste buone occasioni si devono fare ampie valutazioni. L’obiettivo è di cercare di acquistare a un prezzo scontato quando la valutazione della società mostra che il prezzo delle azioni dovrebbe essere più alto.

Mercato dell’auto negativo nel 2013 ma in ripresa a fine anno

 Il 2013 è stato un anno di crisi per il mercato dell’auto in Europa e in Italia. L’anno è stato chiuso con dati negativi, ma la fine del 2013 è stata caratterizzata da una ripresa.

I dati dell’Acea, l’Association des Constructeurs Europeens d’Automobiles, mostrano come in Europa il mercato dell’auto nel 2013 ha realizzato un -1,8%. L’Italia è stata tra le peggiori con un -7,1%. A dicembre, però, sembra esserci stata una sorta di inversione di tendenza rispetto a un anno che è stato negativo. Le immatricolazioni sono cresciute del 13% in Europa a 27 e considerando anche i Paesi Efta. Nei mesi precedenti c’erano già segnali di leggera ripresa con i miglioramenti che continuano da settembre. La crescita di dicembre, come sottolinea l’Acea, è la maggiore mensile su base annua da dicembre 2009.

Le automobili immatricolate a dicembre sono state 948.090. Nello stesso mese del precedente anno sono state 839.027. In Italia il dato è di ripresa anche se minore di quello registrato in altri Paesi. Nel nostro Paese il dato è +1,4%, mentre il mercato dell’automobile cresce di più in Germania a +5,4%, in Francia a +9,4, in Spagna a +18,2%, ma qui bisogna considerare gli incentivi, e in Gran Bretagna a +23,8%, anche qui vanno considerate situazioni contestuali.

 

La sede della Fiat negli Usa?

 

Il dato di dicembre è quindi sulla scia della ripresa, ma il dato annuo è negativo. Le automobili immatricolate nel 2013 sono 12.308.215 mentre nel 2012 sono state 12.528.093. L’Italia ha fatto registrare uno dei dati peggiori.

 

Fiat, accordo miliardario con Chrysler

 

La Fiat nel 2013 ha realizzato un -7,3% di immatricolazioni in Europa. La quota di mercato è scesa al 6% dal 6,4%. L’Acea mostra invece come nell’Europa a 27 più i Paesi Efta a dicembre le immatricolazioni del gruppo sono salite del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2012.