Il manager inglese più pagato è una donna

 L’ universo femminile sfonda il mondo anglosassone del business. Merito di Angela Ahrendts, l’ amministratore delegato della Burberry, il noto brand del lusso, che nel 2012 è stata dichiarata il manager più pagato dell’ anno, superando brillantemente i colleghi maschi.

Dove vivono i più ricchi del mondo

Per il Regno Unito questa è una novità assoluta, dal momento che, prima di ora, una donna non era mai stata sulla vetta della classifica degli ad più pagati della nazione. Ma la Ahrendts, l’ anno scorso, ha incassato circa 20 milioni di euro – cioè 16,9 milioni di sterline – superando di 5 milioni il secondo della lista.

In arrivo il rating di Dagong per l’ UE

 Per il mondo finanziario internazionale sono in arrivo delle importanti novità a partire dal prossimo 13 giugno. In quella data, infatti, per la prima volta debutterà a livello europeo il rating di Dagong Europe, la società con sede a Milano sin dal 2012, che è stata recentemente autorizzata dall’ Esma ad emettere previsioni e stime a livello corporate sull’ universo economico europeo.

Dove vivono i più ricchi del mondo

 In quali zone e parti del mondo hanno collocato la propria comoda dimora gli uomini più ricchi del mondo? Dove vivono, cioè, i super ricchi del pianeta, che secondo una recente ricerca del Boston Consulting Group, hanno oltretutto incrementato, nel 2012, la loro ricchezza del 7,8, raggiungendo in totale i 135 trilioni di dollari?

La proposta giapponese alla crisi della previdenza

 In un Giappone oramai lanciato sull’ onda aggressiva della politica economica varata dal Primo Ministro Shinzo Abe, che attraverso l’ applicazione di misure più che innovative ha intenzione di scuotere il paese dalla duratura deflazione che lo ha avvolto negli ultimi venti anni, ha fatto in questi giorni discutere la proposta per il risanamento della previdenza lanciata dal Ministro dell’ Economia giapponese Akira Amari. 

L’ inarrestabile ascesa dei Paesi emergenti

 Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente pubblicato, sulle pagine del Financial Times, un dettagliato rapporto sulle condizioni economiche dei Paesi cosiddetti emergenti, la cui situazione generale, però, li rivela oggi come realtà in potente e inarrestabile ascesa

La Cina si allinea alle regole del WTO

 L’ Organizzazione Mondiale del Commercio – WTO – ora non avrà più scuse per giustificare una disparità di trattamento, nelle controversie, nei confronti della Cina. Dopo anni trascorsi in una posizione un po’ marginale e deficitaria a causa del suo mancato allineamento con le regole fissate dall’ organizzazione, adesso, infatti, anche il colosso orientale risponderà alle norme del WTO.

14 Stati Ue contro la Cina per i dazi sui pannelli solari

Con grande soddisfazione del Mofcom e di Pechino, che ora potranno competere ad armi pari, durante le liti, con i concorrenti dell’ Occidente.  Il Mofcom ha infatti pubblicato ieri, sul suo sito istituzionale, una lista di dieci linee guida sul WTO in merito alle quali il governo attende anche consigli e suggerimenti.

La Cina contro i dazi europei sui pannelli solari

Sembra, tuttavia che, ad accelerare questa decisione normativa siano state la recente diatriba sorta a proposito della tassazione europea dei pannelli solari e la questione delle telecomunicazioni cinesi. Nei casi conclamati di dumping, infatti, la Cina, finora, aveva sempre avuto la parte peggiore a causa della indefinitezza dei suoi protocolli.

Ma ora la partita sembra prendere una piega totalmente differente e scommettiamo che, dopo questo recente allineamento alle regole del gioco internazionale, la palla tornerà di nuovo al centro.

L’ evasione fiscale mondiale produrrebbe 150 miliardi di dollari l’anno

 Il noto quotidiano londinese Guardian ha recentemente pubblicato uno studio che fa il punto della situazione sull’ increscioso problema dell’ evasione fiscale mondiale, problema che è al momento sotto i massimi riflettori della cronaca per essere stato affrontato – almeno nei suoi risvolti europei – dai 27 Paesi dell’ Unione nel vertice straordinario che si è tenuto ieri a Bruxelles.

Evasione fiscale nodo caldo del summit europeo

Secondo la ricerca condotta a termine dall’ Oxfam, una organizzazione britannica di carità, circa 18 trilioni di dollari sottratti al fisco sarebbero attualmente nascosti nei paradisi fiscali del mondo: un patrimonio che, anche se sottoposto alla più bassa delle aliquote per una eventuale tassazione, produrrebbe circa 150 miliardi di dollari all’ anno.

E i 18 milioni di dollari costituirebbero, in realtà, l’ evasione fiscale totale solo solo dei privati cittadini e non delle aziende del mondo.

L’evasione fiscale europea vale 1000 miliardi l’anno

Ma 150 miliardi di dollari all’ anno sarebbero abbastanza, secondo gli analisti dell’ Oxfam, per eliminare due volte la povertà estrema sulla terra, ovvero per superare due volte quella soglia di povertà che l’ OMS ha stabilito in 1 dollaro e 25 centesimi al giorno quale limite minimo di sussistenza per ogni individuo.

Il tema dell’ evasione fiscale si conferma così uno dei grandi nodi sociali dei nostri tempi.

Pubblicato l’ indice mondiale del grado di corruzione dei manager

 Ernst & Young ha recentemente raccolto i dati relativi al grado di corruzione dei manager di tutto il mondo, dati che sono poi stati organizzati all’ interno di un indice pubblicato dal quotidiano tedesco Die Welt.

Le nazioni del Vecchio Continente non hanno però raggiunto, in questa classifica, risultati lusinghieri:  tutta l’ Europa, infatti, è risultata essere più o meno avvezza a pratiche infelicemente note, quali la richiesta di tangenti e la ricezione di bustarelle, per non parlare dei semplici episodi di corruzione e dello scambio di regali e altri preziosi in cambio di favori.

Corruzione crescente in Italia

Andando più nello specifico, poi, si può quindi osservare che l’ Italia, con un indice di corruttibilità dei manager pari al 60%, si è collocata in Europa davanti a paesi come la Turchia e la Polonia, che possono vantare tradizioni democratiche e di crescita economica più recenti di quelle di casa nostra.

L’austerity colpisce anche la corruzione

Tra i Paesi europei meno avvezzi alle pratiche della corruzione vi sono invece la Svizzera, che detiene in Europa una sorta di virtuoso primato per l’ integrità dei suoi manager, seguita a ruota da “conferme di vecchia” data quali FinlandiaSveziaNorvegia, e Olanda. 

E per quanto riguarda lo storico “duetto” Francia – Germania, i manager francesi si sono questa volta dimostrati più virtuosi degli incorruttibili – o quasi – tedeschi.